Di fronte all'aumento del 'quiet quiting', le aziende americane stanno intensificando le pressioni per lasciare i dipendenti considerati improduttivi. Un fenomeno che sorprende per la sua ampiezza, riporta 'The Wall Street Journal'.
“Se, da un giorno all'altro, scopri di non essere più invitato alle riunioni e che non ti vengono più proposti progetti, è segno che il tuo management ti ha messo nel mirino”.
Intervistato dal Wall Street Journal, Victor Assad, consulente per le risorse umane, fornisce alcuni indizi che potrebbero voler dire che sei vittima di un 'fuoco silenzioso (quiet firing)'.
Questi 'licenziamenti silenziosi' sono in aumento nelle aziende americane in risposta al 'silenziosa rassegnazione (quiet quitting)' che vede molti dipendenti accontentarsi di fare il minimo indispensabile in ufficio.
Rifiutando promozioni o aumenti di stipendio, mettendo da parte alcuni dipendenti, i manager sperano di “rendere la vita impossibile ai propri dipendenti e spingerli a dimettersi”.
Il giornale riconosce che queste pratiche, al limite della legalità, non sono nuove. Ma si stanno sviluppando mentre le aziende tornano ad essere molto attente al livello di coinvolgimento dei propri dipendenti.
'Gallup rivela che il coinvolgimento dei dipendenti è al livello più basso in un decennio e si pensa che metà della forza lavoro statunitense stia disinvestendo in silenzio, ovvero limitandosi rigorosamente ai compiti elencati nella descrizione del lavoro'.
La situazione economica e il rischio di recessione stanno spingendo i leader aziendali a guardare con attenzione alla qualità della propria forza lavoro.
Interpellato dal Wall Street Journal, Jay McDonald, che siede nel consiglio di amministrazione di diverse società dell'area di Atlanta, suggerisce persino che i capi tengano elenchi di dipendenti da licenziare più rapidamente possibile.
Il quotidiano economico avanza l'idea che con la pandemia e lo sviluppo del telelavoro le aziende siano diventate 'paranoiche' e convinte che i dipendenti sarebbero meno produttivi a casa.
Così, secondo Gartner, società di consulenza, “un terzo delle medie e grandi aziende ha adottato strumenti per monitorare i propri dipendenti dal 2020, mentre un altro terzo utilizzava già questi dispositivi”.
Dopo il 'silenzioso licenziamento' della dirigenza, arriverà il momento della 'prudenza' per i dipendenti interessati?
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