Le radiazioni dai telefoni e dalle reti wireless come il WiFi farebbero sì che gli insetti aprano i canali del calcio nelle cellule, interrompendo i le funzioni dei loro organi.
Le radiazioni dei telefoni cellulari potrebbero essere, quindi, una delle cause, insieme all'uso di pesticidi e alla deforestazione, della mortalità degli insetti in Europa. È quanto emerge dall'analisi di più di cento studi effettuati da una ONG tedesca.
La crescente esposizione dell'ambiente alle radiazioni elettromagnetiche ha 'probabilmente un'influenza sul mondo degli insetti', stima questa analisi, pubblicata giovedì, dei dati di 190 studi effettuati dall'Associazione tedesca per la conservazione della natura (NABU) in collaborazione con due ONG, tedesca e lussemburghese.
L'analisi arriva mentre l'Europa si prepara all'imminente arrivo della tecnologia 5G, che dovrebbe fornire una velocità 100 volte maggiore rispetto alle reti 4G esistenti e sta suscitando molti allarmi, soprattutto da parte degli ambientalisti.
Circa il 60% degli studi mostra, secondo queste ONG, effetti negativi su api, vespe e mosche.
Questi effetti negatini vanno dalla perdita della capacità di orientamento dovuta ai campi magnetici al deterioramento del materiale genetico e delle larve.
In particolare, le radiazioni dei telefoni cellulari e delle reti wireless come il Wi-Fi fanno sì che gli insetti aprano i canali del calcio nelle cellule, portando a una significativa introduzione di ioni di calcio nel corpo.
Questo calcio ad alte dosi innesca reazioni a catena negli insetti e 'stress cellulare', secondo lo studio.
Tra queste reazioni vi sono 'senso dell'orientamento alterato e ridotta capacità riproduttiva'. 'Il ritmo giorno-notte è disturbato e il sistema immunitario è scarsamente attivato', sottolineano ulteriormente gli autori del rapporto.
'Studi fatti in Grecia mostrano anche che le radiazioni dei telefoni cellulari sono significativamente più dannose del campo magnetico di una linea elettrica ad alta tensione', aggiungono.
'Questa analisi dei dati mostra che dobbiamo tenere gli occhi aperti in tutte le direzioni quando analizziamo le cause dello spettacolare declino degli insetti', spiega nella presentazione dello studio Johannes Enssle, capo della NABU nella regione del Baden-Württemberg.
'L'argomento è scomodo per molti di noi perché interferisce con le nostre abitudini quotidiane e ci sono potenti interessi economici dietro la tecnologia delle comunicazioni mobili', afferma Enssle.
La biomassa degli artropodi è diminuita in dieci anni in Europa del 67% nei prati e del 41% nelle foreste, secondo uno studio tedesco pubblicato nell'ottobre 2019 sulla rivista Nature.
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