La rapida diffusione della pandemia è andata di pari passo con l'inflazione di pubblicazioni scientifiche su coronavirus e Covid-19 - articoli che non sono sempre molto affidabili, scrive il quotidiano spagnolo El País.
La crescita di articoli scientifici su Covid-19 e, più in generale, sui coronavirus, sembra esponenziale.
L'Università di Granada, in Spagna, ha fatto i conti con la matematica: dal 2004, in media, ogni anno sono stati pubblicati 3000 articoli in tutto il mondo sui coronavirus. Attualmente, la quota è di 700 al giorno.
Questa valanga di pubblicazioni può essere spiegata dalla crescente domanda di certezze da parte dei governi, del pubblico in generale, del personale medico ... Ma, sottolinea il quotidiano spagnolo El País, 'più grande di quanto richiesto da una pandemia globale”. Il risultato: oggi le informazioni pubblicate non sono sempre molto affidabili.
'Sepolto sotto questa valanga senza precedenti', continua il giornalista scientifico di El País, 'il pianeta affronta un diabolico dilemma:
favorire informazioni di scarsa qualità e accessibili subito
o assenza di informazioni fino al
'al dubbio sulla loro affidabilità?'
Il giornale prende le mosse, in particolare, dalla storia pubblicata su un portale scientifico a fine gennaio che affermava di aver trovato somiglianze tra il virus dell'AIDS e quello dell'attuale coronavirus.
L'articolo fu rimosso tre giorni dopo, ma il danno era stato fatto: letto 200.000 volte e raccolto da oltre 20.000 tweet, quindi tramite retweet, inviato a milioni di persone.
A metà marzo, un avvertimento ha fatto il giro del mondo che l'assunzione di ibuprofene - un antinfiammatorio - era rischiosa per i pazienti affetti da Covid-19.
L'avvertimento fu preso con particolare attenzione, in particolare, dalle autorità sanitarie francesi. 'L'articolo era una semplice ipotesi sviluppata su quattro paragrafi dove, peraltro, gli autori insistevano sulla necessità di uno studio per confermarlo'.
Il giornale cita Eva Méndez, presidente della Open Science Policy Platform della Commissione europea, che presenta sfumature:
Il fenomeno simile all' 'avvelenamento' è la cifra del nostro tempo. Ma credo nel rigore della ricerca scientifica e nella capacità della comunità scientifica si debba correggere e validare ciò che è ammissibile. Nessuno inizierà a produrre un vaccino in fase di pre-rilascio'.
El País conclude facendo un confronto con la Sars, che aveva colpito parte dell'Asia dal 2002 al 2004:
'Per quanto riguarda lo scoppio della Sars, che ha aiutato così tanto alcuni paesi asiatici a preparare [ A Covid-19], il 93% degli studi è stato pubblicato dopo la fine dell'epidemia. Oggi invece scriviamo in tempo reale'.
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