La camera bassa del parlamento ha approvato un disegno di legge che impone al fondo sovrano del paese di allontanarsi dal petrolio, dal gas e dal carbone.
Un cambiamento è in corso nel mondo della finanza, guidato da mobilitazioni internazionali, per combattere il cambiamento climatico. Incontrandosi a Parigi il 6 luglio, sei fondi sovrani - dalla Norvegia, Nuova Zelanda, Qatar, all'Arabia Saudita, dal Kuwait e dagli Emirati Arabi Uniti - che pesano più di 3 trilioni di dollari, hanno firmato una carta in tal senso.
Oggi è il turno del fondo sovrano irlandese ad agire. L'11 luglio, per l'esattezza, la camera bassa del parlamento locale, il Dáil, ha approvato un disegno di legge che impone al fondo sovrano irlandese di rinunciare 'al più presto' a qualsiasi investimento in aziende che traggano oltre il 20% dei loro affari dai combustibili fossili, riferisce The Guardian.
Dal fondo irlandese si apprende che il percorso è già in uno stato 'ben avanzato' e che già sono state escluse sedici società attive nel settore del carbone e delle sabbie bituminose.
L'Irlanda, che è in ritardo rispetto ad altri paesi europei nel ridurre le emissioni di gas serra, è il primo paese al mondo a ritirarsi dagli investimenti nei combustibili fossili, dice il quotidiano finanziario britannico Financial Times.
Secondo uno studio del governo, le famiglie irlandesi emettono il 60% in più di anidride carbonica rispetto alla famiglia media nell'Unione europea, in parte a causa dell'uso di torba e carbone per il riscaldamento.
Il disegno di legge votato dal Dáil deve passare in autunno alla camera alta del Parlamento irlandese, dove il testo dovrebbe essere adottato.
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