Si è concluso ieri sera a notte inoltrata lo spoglio delle schede delle primarie della coalizione 'Paese e persone". Ha eletto canditato sindaco della coalizione Mimmo Romita.
Dopo lo spoglio si sono avuti i seguenti risultati:
Già da tempo nella parte più attenta della cittadinanza si muovevano le forze civili e politiche alla ricerca di una soggetto politico, di una coalizione, che non fosse una semplice lista civica o un rassemblement di generica protesta.
Un numero imprecisabile di riunioni ha portato a "Paese e Persone", coalizione composta dal numero più alto possibile di rappresentanze della città che non si limitasse, o fosse soffocata, da un semplice coacervo di interessi.
Il successo, almeno momentaneo, è venuto sabato e domenica, ieri, nella splendida cornice del chiostro di San Sebastiano, sotto un cielo 'uggioso e pochissimo invitante'.
Più di cinquemila persone si sono messe in coda alle tre sezioni dedicate allo scopo, ognuna predisposta all'accettazione di due file, uomini e donne. Impertinentemente qualcuno osservava, sorvolando sulle parità di genere e commentando sulla necessità della precedenza alle addette alla cucina (ieri prima dell'ora di pranzo).
Un'affluenza inaspettata che ha lasciato sorpresi anche i più navigati, rotti a tutte le esperienze politiche. Gli stessi candidati sono stati sorpresi dalla fiumana di gente, variegata e composita, ordinata ed interessata, che pazientemente ha atteso il proprio turno.
Da testimone di altri eventi di questo genere, mi è parso di vedere più che una sfilata di appartenenze ideologiche, o di militanti di fazioni alla conquista di un'affermazione, la pacata voglia di vivere un evento vero, di essere presenti alla dimostrazione civile e politically correct (direbbe qualche commentatore), per dire 'io ci sono'.
Sembrava voler suggerire all'affollata platea di presenti nel chiostro che quando la vicenda politica chiama a raccolta, alla gente non importa che le differenze abbiano creato inutili solchi in passato, oggi le cose si possono fare insieme a dispetto di tutti gli steccati ideologici, politici e quant'altro.
Un placet incontrovertibile al disegno in cui si sostiene che "occorre un grande progetto di popolo, in cui ciascuno sia il protagonista principale".
Ai più navigati, presenti nel chiostro, non è sfuggito questo tipo di partecipazione, hanno formato anche alcuni capannelli di discussione, dei workshop dell'interpretazione. Dicevo, parlandone ad un amico, che da un osservatorio più alto, un po' di più che una manciata di persone, è nettamente visibile che questa marea di gente sta riattivando un perduto senso di fiducia per quanti hanno voglia di "...immaginare un futuro diverso, in cui le generazioni, gli uomini e le donne, si tengono la mano in un gesto inedito di rinnovata solidarietà...".
Tutto è iniziato qualche mese fa, quando fu lanciata questa sfida, seguita da tentennamenti, sfiducia e ondeggiamenti. Gli stessi artefici hanno rischiato di vedere, più volte, sciogliersi nel nulla quanto stavano costruendo, catturati dallo stereotipo obsoleto delle appartenenze.
Ieri li ho visti sorpresi da tanto consenso, mentre si aggiravano nei corridoi magnificamente affrescati del chiostro. Si allontanavano più che spesso per una pausa caffè, quasi ad esorcizzare qualcosa di cui nemmeno loro immaginavano la consistenza.
Insieme passeggiavano avversari e compagni, militanti di passati eserciti opposti, sorpresi piacevolmente per trovarsi in un terreno comune, senza precedenti, accarezzati dal buffetto sornione e ammiccante di una folla inaspettata e stimolante.
Anche il fair play dei candidati è stato ineccepibile, niente sguardi in cagnesco, cordiale l'aspetto e la condivisione del momento, 'tutti per uno ... ' potrei dire, senza timore di smentite. Credetemi non ho mai visto niente di simile.
Mimmo Romita, medico pediatra, già consigliere provinciale nella passata amministrazione 'Schittulli', si era aggirato per tutta la giornata, raccogliendo commenti, strette di mano, sorrisi e scambi di cortesie anche con i suoi amici antagonisti, Michele Laddaga, direttore delle Poste Italiane e Angelo Petrara, avvocato. Guardato a vista da moglie e figli, preoccuati ed incuriositi dalla vicenda 'primarie' che si stava consumando.
A sera, dopo il risultato finale, ha tirato un sospiro ristoratore di sollievo. Contento per il consenso, in parte inaspettato. Durante l'attesa mi aveva raccontato che domani, cioè oggi, avrebbe visitato 28 bambini. non sono pochi, glielo aveva comunicato la sua 'infaticabile segretaria'. Mi diceva che la sua esperienza politica partiva proprio dal suo specifico, il suo essere medico, aver cura dei più piccoli ed indifesi, dando sollievo ai genitori e alle famiglie.
Prendersi cura dell'altro, mi diceva, pensa che sia la cifra essenziale di un politico che si rispetti. Per un attimo avevo ricordato quante volte avevo ascoltato dire, in passato, 'I care'.
A sera, dicevo, abbondantemente dopo mezzanotte, è arrivato il risultato ed il sospiro, circondato da applausi e, abbracciato dai suoi, ha guadagnato l'uscita per avviarsi verso casa, per il meritato riposo.
La famiglia Romita: Pasquale, Mimmo, Cinzia, Alessandra |
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