04 luglio, 2016

Incertezza, abbandono, frustrazione. Le conseguenze della Brexit.

Tristezza persistente, disturbi del sonno, frustrazione, confusione? 
Siete inglesi? La diagnosi è: Brexit blues. 
http://www.courrierinternational.com/depeche/les-britanniques-ont-le-brexit-blues.afp.com.20160703.doc.cp5gw.xml
"Si potrebbe descrivere come una forma di depressione", dice Mick Watson, un sostenitore del mantenimento dei britannici nell'UE. 
http://www.sciencemag.org/news/2016/06/shock-sadness-anger-heres-what-scientists-are-tweeting-about-brexit
Ciò che dicono gli studiosi
su Brrexit

"Non avevo mai provato nulla di simile prima (...). Il mio lavoro soffre, la mia vita privata soffre, sento che il mio stile di vita è minacciato", aggiunge un ricercatore dell'Università di Edimburgo.

Come in una guerra o in una rivoluzione, il referendum del Regno Unito rappresenta uno di quei grandi cambiamenti che potrebbero segnare una profonda e duratura storia di un popolo e di una nazione. 

La vittoria di "Leave" ha lasciato un paese diviso: 17,4 milioni di persone hanno votato per lasciare l'UE, 16,1 milioni di rimanere, alcuni vivono come un vero e proprio trauma l'addio al progetto europeo. 

Sovrasta tutti un enorme senso di frustrazione, di vuoto, di mancanza, come se una presenza familiare fosse improvvisamente scomparsa. 

Se i sintomi, che dicono gli esperti, sono  "multipli", l"incertezza" è il sentimento prevalente, dice il dottor Jay Watts, della Queen Mary University di Londra (the Guardian)

"Si è avvertito per prima lo choc e il senso di tradimento provato da quegli elettori 'pro-remain' che, nel Regno Unito, non riconoscono più il territorio in cui vivono". 

Ma il danno, aggiunge, si avverte anche in quelli pro-Brexit "esasperati per essere denigrati" per la loro scelta e si sentono a volte "colpevoli di aver votato per una promessa di speranza (...), che non si è realizzata". 

A cui bisogna sommare un fattore aggravante: "l'irreversibilità' del referendum significa che, in qualche modo, questo è peggio di un divorzio", dice Will Davies, un ricercatore della Goldsmiths University, di Londra. 

Forte è il senso di disorientamento, la sensazione di non riconoscere più il proprio paese. É quello che attraversa l'attore anglo-americano David Schaal (The Inbetweeners Movie, The Office - versione UK). 

"Mi sveglio di notte preoccupato per il futuro del Paese e per come possa integrarmi". 

"Non è stato solo un voto per uscire dall'Europa. É stato un voto sulla nostra identità nazionale. E' come se avessimo perso la tolleranza e la giustizia che, a mio parere, facevano del Regno Unito quello che è", ha detto, puntando il dito verso quelli che durante la campagna referendaria hanno attribuito all'immigrazione la colpa di tutti i mali del paese. 

Altri si moltiplicano sui social network, utilizzando l'umorismo beffardo per esorcizzare i propri demoni. 

"Io lavoro in pigiama per la prima volta. Penso di avere la #Brexitblues", dice Lucy Mann su Twitter

"Ho resistito alla tentazione di abbracciare il corriere polacco per dirgli che lo apprezzo ancora" twitta Charlotte Day. 

La depressione attanaglia anche gli immigrati europei, pieni di dubbi circa il Regno Unito, che non sembra più così veloce ad aprire loro le braccia.

"Oscillo tra la depressione, la speranza, la rabbia, la tristezza e la preoccupazione", scrive Alba Valantin, francese trentasettenne con sede a Worthing (sud Inghilterra), sul suo blog, il suo giornale di bordo "Croqlife (ICE-CREAM THERAPY VS BREXIT!)"

"Come straniera che vive nel paese e non ha avuto il diritto di voto, mi sento davvero impotente", "Ho amici molto intimi che avvertono veramente sintomi fisici e psicologici. Ho un amico che non mangia più, che ha perso peso, incerto tra l'assunzione di Valium e iniziare a bere".

Per un'altra, bisogna cominciare a preparare i bagagli, preferisce "annegare nel dolore", dice sul suo blog che lei ama l'Inghilterra, la sua cultura della "tolleranza ed eccentricità" ... "che non ha niente a che vedere con la vittoria pro-Brexit". 

Per "combattere la Brexit blues", il quotidiano Evening Standard raccomanda di rivolgersi all' ... Europa, almeno alla sua gastronomia, e fornisce un elenco di ristoranti di Londra, dove è possibile degustare vino francese, mamalinga (piatto di polenta a base di tapas) romeni o spagnoli... 

Oppure, come piace dire nel Regno Unito: "Keep calm and carry on" (Mantenere la calma e andare avanti). 

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