Per contrastare la propaganda violenta del gruppo Stato Islamico, un sito ha scelto di prendere in giro la pubblicazione ufficiale dell' organizzazione, Dabiq. Va da sé che questa "Dabiq alternativa richiami l'attenzione per la qualità del suo umorismo, con parole come spade affilate e non meno taglienti di quelle brandite dagli uomini veri del Daesh", scrive il sito web libanese Al Modon (in arabo).
Sulla sua pagina di presentazione, il sito ha annunciato con enfasi e fanfara (trad. Google ): "La creazione di questo spazio alternativo di espressione, che, grazie ad una grossolanità squisita e gentile, permetterà ai lettori di sfuggire ai benefici dello Stato Islamico". Inoltre, si legge che "Il Daesh, come ogni nazione emergente, si snoda tra gli stati come un bambino maldestro che fa i suoi primi passi distruggendo, al passaggio, le vite di altri membri della famiglia".
Sulla sua pagina di presentazione, il sito ha annunciato con enfasi e fanfara (
Scimmiottando gli inviti allo jihad* e le direttive emesse dalla rivista del Daech, la pubblicazione "Dabiq alternativa" è prodiga di consigli, ad esempio, "per combattere la libido". "Visto che il più grande pericolo per i jihadisti è che il membro maschile è più attivo del suo kalashnikov", consiglia l'uso di canfora o, in mancanza, dell' "applicazione di una borsa di ghiaccio con lo scotch tra le cosce". Se questo è fuori portata, il modo più semplice è quello di "parlare delle esigenze della lotta e la dottrina dello jihad* (sforzo) al padre di una ragazza minorenne".
Quanto alle donne, e più in particolare, le "troie straniere", consiglia loro di non rimanere in una vita di "prostituzione alla maniera occidentale", ma piuttosto provare "un'esperienza spirituale pura in un paese fantastico con cavalieri di un'organizzazione che cambierà per sempre l'idea che si può avere della spiritualità".
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*nota: quanto al termine jihad e l'uso al maschile in questo post: I dizionari Zingarelli e De Mauro (demauroparavia.it) ammettono entrambi i generi, mentre il Garzanti (garzantilinguistica.it e il Sabatini - Colletti (dizionari.corriere.it) la danno solo femminile... Pari e patta.
Per giunta, i vari dizionari disconcordano sulla grafia: per lo Zingarelli è "gihad", per il De Mauro e il Sabatini-Colletti "jihad" e per il Garzanti "jihâd".
Il genere maschile si spiega col fatto che in arabo la parola è maschile, mentre il femminile deriva dalla traduzione italiana "guerra santa" (traduzione un po' impropria, perché il termine arabo ha vari significati oltre a quello militare).
Questa nota è tratta da: cultura.linguistica.narkive
*nota: quanto al termine jihad e l'uso al maschile in questo post: I dizionari Zingarelli e De Mauro (demauroparavia.it) ammettono entrambi i generi, mentre il Garzanti (garzantilinguistica.it e il Sabatini - Colletti (dizionari.corriere.it) la danno solo femminile... Pari e patta.
Per giunta, i vari dizionari disconcordano sulla grafia: per lo Zingarelli è "gihad", per il De Mauro e il Sabatini-Colletti "jihad" e per il Garzanti "jihâd".
Il genere maschile si spiega col fatto che in arabo la parola è maschile, mentre il femminile deriva dalla traduzione italiana "guerra santa" (traduzione un po' impropria, perché il termine arabo ha vari significati oltre a quello militare).
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