Con il proliferare delle missioni lunari, diventa necessario mettere ordine nella misurazione del tempo lunare.
La Casa Bianca ha appena chiesto alla NASA di stabilire un sistema di riferimento simile al tempo universale coordinato.
Il 2024 è il grande anno per il ritorno sulla Luna. Non passa settimana senza che i giornali riportino informazioni sul satellite naturale della Terra.
Con il moltiplicarsi delle missioni lunari e in previsione di un notevole incremento delle attività che vi si svolgeranno, sorgono diverse domande. Come quelle della proprietà delle risorse, della cooperazione scientifica o anche della misurazione del tempo.
Anche la Casa Bianca ha appena dato alla NASA la missione di “preparare un piano per sviluppare un intervallo temporale lunare coordinato (LTC) entro la fine del 2026”, riferisce il sito di informazione spaziale Space News.
Si parla del“Nuovo standard del tempo”
È nel 2026 che l’agenzia spaziale americana vuole portare nuovamente l’uomo sulla Luna.
Poiché un secondo sulla Luna non ha la stessa durata di un secondo sulla Terra, poiché il tempo scorre in modo diverso a seconda di dove ci si trova nello spazio, l’LTC sarà “un nuovo standard temporale, basato sul Tempo Coordinato Universale (UTC) sulla Terra, ma adattato per le operazioni sulla Luna”.
Anche se usare l’UTC non è impossibile, perché “la differenza è impercettibile per la maggior parte delle operazioni – ci vorrebbero cinquant’anni perché ci sia una differenza di un secondo (tra i due sistemi di riferimento)”, ciò potrebbe essere problematico in situazioni che richiedono estrema precisione, come la navigazione.
Il sito americano ricorda che lo scorso maggio l'agenzia americana di intelligence spaziale, la NGA, aveva annunciato di “collaborare con la NASA allo sviluppo di un sistema di geolocalizzazione e navigazione lunare”.
Con l'obiettivo di realizzare, per gli utenti che si trovano sulla Luna, qualcosa che funzioni “con la stessa precisione e affidabilità del GPS sulla Terra”.
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