Inizia l'anno con la notizia di un tunnel per l'inferno, un progetto faraonico che mira ad accedere alle viscere della Terra.
Il settimanale britannico dedica la prima pagina dell'anno a una novità mondiale:
la realizzazione di un folle progetto, lanciato nel 2014, Krafla Magma Testbed (KMT), che mira a scavare un tunnel verso la camera magmatica, piena di materiale caldo e fuso. rocce del vulcano islandese Krafla.
“Questo progetto rivoluzionerà la scienza perché offre ai ricercatori un’opportunità unica di studiare direttamente la roccia fusa nascosta nelle profondità della Terra”.
Prima di trovare un altro vantaggio: “L’accesso a una fonte inesauribile di energia pulita, a un costo inferiore”.
Fino ad ora, tranne che nella fantasia di Jules Verne, che lanciava i suoi personaggi in un Viaggio al centro della Terra, nessuno aveva preso in considerazione tale perforazione, perché i geologi non sono in grado di localizzare con precisione la posizione della camera magmatica di un vulcano, e anche per paura di scatenare un'eruzione.
Per quanto riguarda Krafla, New Scientist ricorda la scoperta fortuita del serbatoio di magma nel 2009 da parte di geologi responsabili della prospezione di nuovi campi geotermici.
Nel 2026 si prevede l'inizio di una perforazione della durata di due mesi, che raggiungerà una profondità di 2 chilometri, e consentirà ai geologi di ottenere informazioni senza precedenti sul magma.
Perché, come sottolinea New Scientist, “il poco che sappiamo deriva dallo studio della lava. Ma lava e magma non sono la stessa cosa”.
La loro composizione chimica differisce a causa del degassamento del magma man mano che la lava sale in superficie e quindi viene esposto all'atmosfera. I ricercatori coinvolti nel progetto KMT vogliono immergere gli strumenti di misura nel magma.
Per quanto riguarda la produzione di energia geotermica, potrebbe fare un enorme passo avanti grazie ad una seconda perforazione di Krafla, una volta completata l'apertura alla ricerca scientifica.
Scavando più in profondità delle normali fonti geotermiche, gli scienziati sperano di ottenere l’accesso a una fonte illimitata ed economica di energia pulita a temperature e pressioni senza precedenti.
Ciò “potrebbe portare a una nuova tecnologia, l’energia geotermica quasi magmatica, che comporterebbe la perforazione di pozzi al confine tra roccia fragile e fusa e lo sfruttamento di acqua estremamente calda e ad alta pressione per attivare le turbine”, già immagina la rivista.
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