22 gennaio, 2024

Le formiche rosse formano zattere dalle proprietà sorprendenti

A differenza della maggior parte dei materiali, la struttura formata dall'agglomerazione delle formiche del fuoco, di fronte a un'alluvione, è in grado di allungarsi longitudinalmente senza modificare la sua larghezza. 
 
Quando il loro nido viene allagato, alcune specie di formiche del fuoco, come la Solenopsis invicta, riescono a sopravvivere intrecciandosi per formare una struttura simile a una zattera. 

Ormai, rileva New Scientist, “sappiamo che queste zattere hanno proprietà eccezionali, difficili da trasporre ai materiali convenzionali. Il loro studio potrebbe quindi fornire idee per la creazione di nuovi materiali in futuro”

Il settimanale fa eco a uno studio pubblicato il 9 gennaio su Physical Review E, che dimostra in particolare che, contrariamente a quanto si immaginava, l’“effetto Cheerios” non è l’unico lavoro per spiegare la formazione di strutture galleggianti di formiche agglomerate. 

Questo fenomeno fisico chiamato cereali da colazione consente agli oggetti di aderire alla superficie di un liquido senza affondare, come i cereali in una ciotola di latte. 

Secondo i ricercatori, le formiche della specie Solenopsis invicta potrebbero legarsi tra loro attraverso il rilascio di sostanze chimiche chiamate feromoni, che le farebbero intrecciare. 

Ma soprattutto, ciò che questo lavoro dimostra è che la zattera così formata ha proprietà molto particolari: può essere allungata longitudinalmente, in una certa misura, senza che la sua larghezza o altezza cambino. 'Normalmente, solo i materiali con geometria complessa hanno questa proprietà', sottolinea Physics Magazine

Secondo Tzay-Ming Hong, ricercatore della Taiwan Public University, intervistato da New Scientist e coautore dello studio, “è molto difficile progettare materiali estensibili con una tale resistenza all’assottigliamento verticale. Le zattere realizzate dalle formiche potrebbero quindi ispirare i ricercatori e consentire loro di sviluppare nuovi materiali a partire da elementi mobili”. 

Tuttavia, il team ritiene di dover prima studiare attentamente questo tipo di struttura e comprenderlo in dettaglio prima di voler intraprendere la progettazione biomimetica di nuovi materiali.

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