I ricercatori hanno scoperto un'attività sorprendente nei sedimenti presi sotto il fondale caldo e profondo.
Gli scienziati pensavano che i microrganismi dei sedimenti sotto il fondo dell'oceano morivano quando la temperatura superava gli 80° C.
Ma uno studio pubblicato il 25 gennaio su Nature Communications dice che alcuni sopravvivono a 120° C, e forse ancora di più.
Questo lavoro si basa sull'analisi dei campioni di sedimenti - alcuni dei quali di 50 milioni di anni - presi nel 2016 da un team internazionale nella zona di subduzione della Nanka, fuori dal Giappone.
Su questo sito, la temperatura raggiunge 120° C a 1.200 metri sotto la superficie del pavimento dell'oceano.
"Con grande sorpresa, gli scienziati hanno scoperto che in queste grandi profondità, segnate da una temperatura elevata, visse una comunità microbica prospera", come si legge nel sito Phys.org.
Gli esperimenti di laboratorio hanno anche evidenziato i processi metabolici al lavoro in questi organismi, che consentono loro di riparare le loro cellule danneggiate dal calore.
Il rilevamento di questo tipo di microrganismo "nella biosfera profonda è una scoperta affascinante", afferma Bo Barker Jørgensen, dall'Università di Aarhus, Danimarca, uno dei pionieri di ricerca in questo campo.
"Sapere che prosperano nella Biosfera profonda, sotto gli oceani, organismi viventi che presentano un'elevata attività metabolica, ci permette di immaginare come la vita potrebbe evolvere o sopravvivere in ambienti simili, altrove rispetto alla Terra".
Ora i ricercatori sperano di tornare allo stesso sito e perforare ancora più profondamente.
L'obiettivo: determinare la temperatura limite superiore della Biosfera profonda, vale a dire la temperatura oltre la quale la vita microbica è sicuramente possibile.
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