Nel Mediterraneo, le riserve di alcuni tipi di pesci sono in costante calo. Di conseguenza, i pescatori tendono a non rilasciare più gli squali che finiscono nella loro rete, ma a venderli come carne di altra specie.
'Ci sono dipinti di squali su vasi risalenti a prima dell'Impero romano e, anche un secolo fa, c'erano così tanti squali bianchi nell'Adriatico che apparentemente le autorità locali pagavano i pescatori per abbatterli'.
Oggi, tuttavia, la popolazione di questo pesce predatore è fortemente diminuita, riferisce il quotidiano britannico. 'Ad oggi, più della metà delle 73 specie di squali e razze che popolano il Mediterraneo rischiano di scomparire', afferma il Guardian.
'Alcune popolazioni di squali sono addirittura diminuite del 90%'. La colpa è della pesca eccessiva, che sta involontariamente decimando questi animali.
Perché anche se 'pochi pescatori mediterranei prendono di mira direttamente gli squali - la loro carne è poco costosa e offre margini molto sottili - questi vengono spesso 'catturati' per errore, quando si inseguono prede più redditizie, come il tonno e il pesce spada'.
Secondo il quotidiano londinese, in tali situazioni, in passato i pescatori avrebbero rimesso in mare la maggior parte degli squali, ma secondo il Simone Niedermüller del WWF, questa pratica non sarebbe più attuale.
'Oggi molti pescatori commercializzano questi squali che riempiono un 'buco' lasciato da altre specie marine'.
Peggio ancora, questo attivista denuncia una vendita illegale poiché, come specificato dal Guardian, questo pesce viene spesso venduto al posto di un'altro, perché 'può essere cucinato in modo da diventare irriconoscibile'. Pertanto, il predatore marino si trova spesso - senza che il cliente lo sappia - nei ristoranti in zuppe o fritti.
A volte la carne di squalo viene persino commercializzata fraudolentemente come una specie più costosa, in particolare il pesce spada. 'Un affare redditizio, ha sottolineato il quotidiano britannico, poiché un chilo di squalo blu vende per circa 1 euro, mentre il pesce spada vale fino a 12 volte di più'.
Un problema corroborato da uno studio dell'Università di Catania, che indica che 'il 15% dei campioni di pesce spada analizzati contiene tracce di altri pesci'.
Ovviamente illegali, queste pratiche possono anche essere dannose per la salute del consumatore, sostiene il Guardian, poiché 'rispetto ad altre specie, lo squalo può contenere livelli più alti di mercurio e altri metalli'.
In conclusione, la pesca degli squali deve essere più controllata, afferma il quotidiano britannico, che ricorda anche che questa specie è al vertice della catena alimentare. Pertanto, 'la sua scomparsa potrebbe avere effetti imprevedibili sull'ambiente'.
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