I dati diffusi dalla polizia del Galles meridionale mostrano che questa tecnologia ha portato all'erronea identificazione di migliaia di potenziali criminali. La polizia, tuttavia, difende l'utilità del nuovo strumento.
La tecnologia di riconoscimento facciale utilizzata dalla polizia nel Regno Unito sta commettendo molti errori', titola la rivista tecnologica Wired.
Diverse forze di polizia locali, in particolare nel Galles meridionale, hanno iniziato a testare un sistema automatico di riconoscimento facciale in eventi sportivi, concerti o operazioni anti-crimine. Tuttavia, i dati diffusi dalla polizia nel Galles del Sud - a seguito di una richiesta ai sensi della legge sulla libertà d'informazione (Freedom of Information Act) - mostrano che il sistema ha molto spesso sbagliato.
Più di 2.000 persone sono state erroneamente identificate come potenziali delinquenti nella finale della Champions League a Cardiff, nel 2017, riporta The Guardian. Delle 2.470 persone identificate dal sistema, il 92% erano 'falsi positivi'.
La polizia del Galles del Sud difende l'uso di questa tecnologia, mettendo in discussione la scarsa qualità delle immagini nel suo database e sottolineando che il sistema è stato utilizzato a Cardiff per la prima volta. Afferma peraltro che il riconoscimento facciale automatico ha portato a più di 450 arresti da quando è stato istituito e che nessuno è stato arrestato dopo una falsa identificazione.
Tuttavia, afferma Wired, gli esperti sono preoccupati per la mancanza di controllo e trasparenza intorno al riconoscimento facciale, e si interrogano sulla sua bassa precisione. 'Queste cifre mostrano che il riconoscimento facciale in tempo reale non è solo una minaccia per le libertà civili, ma uno strumento pericolosamente impreciso per le forze dell'ordine', afferma Silkie Carlo; Direttore di Big Brother Watch.
Il numero di 'falsi positivi' è stato anche molto alto in altri eventi, afferma Wired. La rivista riporta che il riconoscimento facciale automatico, che è al suo inizio nel Regno Unito, è già molto avanzato in Cina.
Per Martin Evison, un esperto della Northumbria University intervistato da Wired, questi alti tassi di 'falsi positivi' non sono sorprendenti. I sistemi di riconoscimento facciale utilizzati nel mondo reale sono molto più approssimativi che in condizioni più controllate. E, osserva, 'se si ha una falsa identificazione, si fa subito di qualcuno che è perfettamente innocente un sospetto'.
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