26 agosto, 2017

Il 'ripudio espresso'. Praticato e contestato tra i musulmani.

Il divorzio immediato, o ripudio espresso da parte del marito, è stato bandito dalla Corte suprema indiana, è una pratica controversa e talvolta anche vietata in molti paesi musulmani dal Marocco all'Indonesia. 
 
L'India, paese a maggioranza indù, dove ci sono 180 milioni di musulmani, la Corte Suprema ha vietato martedì scorso il divorzio per ripudio espresso delle donne consentito nella comunità musulmana. 

Ma la pratica del 'talaq triplo', per cui è sufficiente per un uomo musulmano dire tre volte 'io divorzio' ('talaq, talaq, talaq') per divorziare dalla moglie, è contestato nel mondo musulmano. 

Questa pratica, controversa tra i religiosi stessi, ha comunque mantenuto il suo peso tra molti studiosi dell'Islam sunnita. 

La legge islamica dà al marito il diritto di divorziare unilateralmente dalla moglie, ma gli avvocati citano un detto del Profeta Maometto sottolineando la gravità della decisione del divorzio: 'Dio non ha creato nulla sulla terra che non  ami più che liberare uno schiavo, proprio come non ha creato nulla che odi più che il divorzio'. 

Lo spirito di queste parole, però, intendono chiedere all'uomo di pensarci più volte prima del divorzio. 

Se la sharia è la fonte principale della legge, in molti paesi musulmani, la ripetizione della frase fatidica tre volte, nella maggior parte di questi paesi, non è generalmente sufficiente per il divorzio. Esistono restrizioni, compreso il passaggio obbligatorio davanti ai tribunali civili o religiosi che devono convalidarlo, impedendone la sua istantaneità. 

Nel divorzio marocchino il divorzio per ripudio non è più possibile dall'adozione di un nuovo codice familiare nel 2004. Le domande di divorzio possono provenire da donne o uomini. 

In Algeria, ancora, il divorzio civile può essere stabilito da una sentenza civile preceduta da un tentativo di conciliazione da parte del giudice. 

Mentre il divorzio è talvolta regolato da tribunali, in alcuni paesi, le aree rurali remote possono essere al di fuori della legge del paese. Questo è il caso di alcune province afghane o pakistane dove i divorzi possono essere pronunciati istantaneamente dall'uomo. 

La legge afgana stabilisce che il 'triplo talaq' in una sola volta non è ammissibile. Deve essere pronunciato tre volte con intervalli di tre mesi, un processo di sei mesi in totale che deve poi essere approvato da un tribunale. 

Sono previste delle restrizioni per il divorzio immediato per i musulmani provenienti da Pakistan, India, Bangladesh e Indonesia, che rappresentano quasi la metà della popolazione musulmana del mondo. 

Anche Sudan, Libano, Tunisia, Egitto, sono tra i paesi che hanno messo delle restrizioni al divorzio istantaneo a vari gradi. 

In Pakistan, il 'triple talaq' non è sufficiente per un divorzio legale secondo la Costituzione del paese. Un periodo di 90 giorni viene imposto ai candidati al divorzio per un tentativo di riconciliazione prima della sua formalizzazione. 

Nel 2015 in Pakistan, un anziano religioso invitò a rendere il 'triplo taleq' un reato, ma si attirò critiche da altri religiosi pakistani. 

In Iran, di maggioranza sciita, il divorzio deve essere convalidato durante una procedura amministrativa. 

Peraltro, in Nigeria, il divorzio è diffuso nel nord musulmano, in parte a causa del riconoscimento del 'divorzio istantaneo'. 

Anche l'Arabia Saudita autorizza questa pratica anche se uno degli studiosi salafiti più influenti si é opposto.

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