A Pechino da venerdì sono stati vietati i video on-line con contenuti omosessuali e adulteri, ritenuti "anormali".
Le autorità cinesi venerdì hanno emesso nuove regole che impongono alle piattaforme di trasmissione di censurare i video con rapporti sessuali che sono da considerarsi "anormali". L'omosessualità e l'adulterio sono particolarmente presi di mira.
Le piattaforme dovranno ora utilizzare un servizio di "censori di professione" (una specie di MinCulPop, a noi noto) per vedere ogni film dall'inizio alla fine e scartare quelli che non siano conformi ai "criteri politici ed estetici corretti", secondo il regolamento della Associazione cinese di servizio Internet (CNSA).
Questa ordina il ritiro dei video o i tagli che "danneggino l'immagine nazionale, e quella dei capi rivoluzionari, che rappresentino le conquiste militari degli antichi imperatori o diffondano l'estremismo religioso".
I contenuti violenti e pornografici, quelli con relazioni extraconiugali, la prostituzione, la tossicodipendenza o le superstizioni come "l'evocazione degli spiriti" sono anche vietati. I produttori di video devono "lavorare duramente per raccontare correttamente la storia della Cina", si afferma nel testo.
Secondo l'agenzia ufficiale Xinhua, i trasgressori possono essere oggetto di indagini della polizia.
Ai primi di giugno, le autorità cinesi hanno bloccato decine di account online che diffondono informazioni e pettegolezzi sulla vita privata di celebrità, accusandoli di "lusingare gli istinti più bassi del pubblico".
Internet è strettamente controllato in Cina, il governo blocca i siti stranieri e i social network come Facebook e Twitter e censura tutti i contenuti ritenuti politicamente sensibili.
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