Due professionisti nella prevenzione dai rischi del terrorismo hanno pubblicato una guida pratica per i cittadini.
Sin dall'inizio di gennaio, i fratelli Olivier e Raphael Saint Vincent, autori della guida "Vivre avec la menace terroriste (Vivere con la minaccia del terrorismo)" (Ed. Eyrolles) insistono sulla necessità del pragmatismo e ricordano l'importanza delle "azioni riflesse e degli atteggiamenti che salvano" nel caso di attacco terroristico.
Sin dall'inizio di gennaio, i fratelli Olivier e Raphael Saint Vincent, autori della guida "Vivre avec la menace terroriste (Vivere con la minaccia del terrorismo)" (Ed. Eyrolles) insistono sulla necessità del pragmatismo e ricordano l'importanza delle "azioni riflesse e degli atteggiamenti che salvano" nel caso di attacco terroristico.
Loro sono dei professionisti della prevenzione dal rischio terroristico all'interno di Union des Sociétés d'Education Physique et de Préparation Militaire (Unione francese di educazione fisica e di società di formazione militare) hanno scritto questo libro, originariamente destinato ai propri cari, per una pura combinazione, poi, destinato ai "cittadini" post-attentati.
É praticamente rivolto a tutti: qualsiasi paese e qualsiasi luogo che può diventare obiettivo. Meglio sapere come reagire, sostengono i due.
Il libro è diviso in tre parti: vivre, survivre et Revivre. Il lavoro si concentra eminentemente sulla preparazione psicologica, al fine di non rimanere pietrificati, e su consigli pratici. Tutti devono sapere che: "quando qualcosa sta accadendo, ci si butta a terra. Proprio come quando si ferma, bisogna muoversi", dice Raphael Saint Vincent.
Se si viene attaccati, è particolarmente importante "osservare l'ambiente e sapere da dove arriva il pericolo, mai permettere che la propria silhouette si stagli sul sfondo, quando si è a casa non guardare fuori dalla finestra" dice ancora Raphael Saint Vincent a Le Figaro.
Alcuni li accusano di alimentare una psicosi con metodi militari, gli autori, invece, affermano che l'obiettivo è quello di 'abbassare il clima ansiogeno', come dice il titolo, "vivere con la minaccia terroristica". Molti paesi già lo stanno facendo", dice, continuando, Saint-Vincent. "Essere preparati aiuta a prevenire il panico. Cerchiamo di insegnare a non avere paura. Ad essere tattici".
Se il lavoro si fa duro nelle librerie, è perché "si deve rispondere alle domande che la gente ci pone", secondo il co-autore. "C'è molta ansia, paura della paura. Questo è irrazionale. Dobbiamo tornare alla razionalità. Ma su tutto questo si riflette, si lavora", dice.
I diritti d'autore sono stati donati in toto all'Associatione Française des victimes du terrorisme.
Il libro è diviso in tre parti: vivre, survivre et Revivre. Il lavoro si concentra eminentemente sulla preparazione psicologica, al fine di non rimanere pietrificati, e su consigli pratici. Tutti devono sapere che: "quando qualcosa sta accadendo, ci si butta a terra. Proprio come quando si ferma, bisogna muoversi", dice Raphael Saint Vincent.
Se si viene attaccati, è particolarmente importante "osservare l'ambiente e sapere da dove arriva il pericolo, mai permettere che la propria silhouette si stagli sul sfondo, quando si è a casa non guardare fuori dalla finestra" dice ancora Raphael Saint Vincent a Le Figaro.
Alcuni li accusano di alimentare una psicosi con metodi militari, gli autori, invece, affermano che l'obiettivo è quello di 'abbassare il clima ansiogeno', come dice il titolo, "vivere con la minaccia terroristica". Molti paesi già lo stanno facendo", dice, continuando, Saint-Vincent. "Essere preparati aiuta a prevenire il panico. Cerchiamo di insegnare a non avere paura. Ad essere tattici".
Se il lavoro si fa duro nelle librerie, è perché "si deve rispondere alle domande che la gente ci pone", secondo il co-autore. "C'è molta ansia, paura della paura. Questo è irrazionale. Dobbiamo tornare alla razionalità. Ma su tutto questo si riflette, si lavora", dice.
I diritti d'autore sono stati donati in toto all'Associatione Française des victimes du terrorisme.
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