Giorni fa ero con Raffaele, come spesso capita in queste occasioni, davanti ad una tazzina di caffè, a parlare dei destini del mondo e, in subordine, molto in subordine, di questa città.
Eravamo in Via Ariosto (map) al nuovo bar di Giovanni Anelina, tempo fa qui c'era l"Hollywood', ora si chiama Mate, dal nome di un'infusione di foglie di origine sudamericana.
Eravamo in Via Ariosto (map) al nuovo bar di Giovanni Anelina, tempo fa qui c'era l"Hollywood', ora si chiama Mate, dal nome di un'infusione di foglie di origine sudamericana.
L'argomento della conversazione era 'Thomas Piketty'. Ammisi subito di essere completamente a digiuno, salvo qualche approssimativa occhiata qua e la. Raffaele mi spiegò e mise a parte dell'argomento. Estremamente interessante, tanto da decidere di farne un post di questo blog. Questo. Le fonti che ho consultato ed in parte tradotto le troverete in grassetto nel corso del post.
E' opportuno, innanzitutto, sapere che l'economista francese Thomas Piketty affascina completamente gli americani. Il suo libro è "IL CAPITALE nel XXI secolo" (traduzione dal francese. Il libro non è ancora pubblicato in Italia) incontra un successo inaspettato oltreoceano. Tanto che la stampa anglosassone parla di una "pikettymania".
Un cuore, una bocca rossa, tipo "girly": l'ultima 'prima pagina' del settimanale statunitense Bloomberg Businessweek sull'economista francese Thomas Piketty è sorprendente. Il suo ultimo libro, "IL CAPITALE nel XXI secolo" sta creando una mania che ha di gran lunga superato i francesi
Capital in the Twenty-First Century, l'opera di economia di 700 pagine (nella versione inglese) sulla disuguaglianza, aveva già raggiunto le vette delle classifiche di Amazon, in aprile. Alla domanda su cosa fosse successo, Thomas Piketty ha risposto che le vendite sono state, solo il giorno 22 maggio di 100 000 copie in Francia e 400.000 negli Stati Uniti, Regno Unito e nel resto del mondo di lingua inglese (vedi Harvard University Press).
Dato il successo, "IL CAPITALE nel XXI secolo" ha ricevuto una copertura mediatica notevole negli Stati Uniti. Il New York Times accoglie il libro "come un ritorno al tipo di storie di economia e analisi dell'economia politica scritte da Karl Marx o dal vecchio Adam Smith". The New Yorker ritiene che "chiunque sia interessato a questioni critiche del nostro tempo non può permettersi di ignorare". The Economist ritiene che "la qualità delle critiche che si è attirato da la misura della forza dei suoi argomenti".
Anche la CNN si è interessata al fenomeno Piketty, come a un best seller di economia, abbastanza insolito, dato l'argomento, ospitandolo nel suo palinsesto di aprile.
Ma non tutte sono lodi sperticate, gli ultimi commenti su Thomas Piketty, in tal senso, vengono dal Financial Times che ne ha denunciato gli errori. mentre Bloomberg Businessweek lo ha definito "lettura da spiaggia .... che non usa mai i decimali"
Perché mai è stato invitato alla Casa Bianca? Paul Krugman, premio Nobel per l'Economia nel 2008 ed editorialista del New York Times, ci dice che "IL CAPITALE nel XXI secolo" è "rivoluzionario". "Noi non parleremmo mai di disparità di ricchezza allo stesso modo".
Gli stessi consiglieri del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, hanno ricevuto Thomas Piketty alla Casa Bianca, dice France 24. Un interesse a così alto livello che si spiega con la crescente preoccupazione del paese di fronte al montare vertiginoso delle disuguaglianze, ma anche per l'elevata credibilità dell'autore negli Stati Uniti.
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