Carlo Puca intervista Giuseppe De Rita su Panorama
- Una società come la nostra vive di tempi lunghi, non basta un nuovo governo per cambiarne improvvisamente il destino. E comunque nulla di decisivo può avvenire se prima l'Italia non ritrova la sua piena sovranità -. Giuseppe De Rita, presidente del Censìs, ha davanti a sé il rapporto 2012 sulla situazione sociale del Paese. La certificazione è da medico curante: il Belpaese soffre di molte patologie. La buona notìzia è che sono gravi ma non incurabili.
... Per quarantanni abbiamo riempito giornali e libri con i miti delle
automobili, della velocita, del suv.
Nel 2012 gli italiani hanno però
comprato più biciclette che macchine.
Questo perché la lentezza
porta a differire dal passato in maniera strutturale.
Però a me sembra che l'Italia abbia totalmente smarrito l'idea di
futuro. La ritroveremo nel 2013?
Noi abbiamo avuto un'idea di futuro dal 1945 al 1990. Ci siamo rifatti le case, le seconde case, abbiamo fatto l'impresa, abbiamo fatto di tutto. II futuro noi ce lo siamo conquistato dal nulla fino al made in Ilaly e alla quotazione in Borsa delle nostre imprese migliori. Non è che a Della Valle e a Cucinelli manchi la fame di futuro.
A un italiano medio forse sì.
In genere però ritiene che il ciclo rampante della sua vita sia passato.
È difficile dirgli: devi restare rampante, devi mangiare il futuro. La
verità è una sola: bisogna aspettare che ricominci il ciclo psicologico
che ha spinto il Paese e oggi è in declino. Ma il cambiamento non
c'è mai nei termini cinematografici, dobbiamo aspettare che maturi
un'onda nuova. Ci vorrà qualche anno.
E nel frattempo?
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