'Per almeno un milione di anni, i nostri antenati si sono mangiati a vicenda', spiega New Scientist. Per ragioni “molto più complesse” della semplice necessità di trovare qualcosa da mangiare.
"New Scientist” esamina il tabù del cannibalismo. sulla base del lavoro recente. Riuscirà a cambiare la prospettiva dei suoi lettori?
Il settimanale britannico, che ha indagato sulle radici del cannibalismo, invita il lettore a riconsiderare le proprie idee preconcette.
Dedica la prima pagina a questo tabù associato, nell'immaginario collettivo, a 'zombi, psicopatici e altri serial killer, come il personaggio immaginario di Hannibal Lecter', o a una situazione eccezionale come lo schianto del volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya, nel 1972, in seguito al quale i sopravvissuti dovettero la loro sopravvivenza solo alla decisione di mangiare i morti.
Tuttavia questa pratica, documentata dai paleontologi soprattutto in Europa, era lungi dall'essere aneddotica ed esisteva da molto tempo.
'Ne abbiamo prove in circa il 20% dei siti di Neanderthal', afferma Silvia Bello del Museo di storia naturale di Londra. Per l'Homo sapiens i dati sono simili, rivela a New Scientist, anche se con “maggiore variabilità a seconda delle culture e dei periodi considerati”.
Quindi, se il cannibalismo era frequente durante il Magdaleniano, cadde in disuso durante il Mesolitico per poi riprendere nel Neolitico.
Naturalmente, nutrirsi di altri esseri umani per mancanza di altre risorse, sebbene la carne umana non sia molto nutriente, è causa di cannibalismo.
Ma il tema può essere visto da un’altra angolazione. 'Invece di seppellire o cremare i corpi dei propri cari, come fanno oggi le società occidentali, forse alcune popolazioni preistoriche hanno scelto di mangiarli', scrive il giornalista Michael Marshall su New Scientist, che si basa sul lavoro di Silvia Bello e del suo collega William Marsh pubblicato su Quaternary Science Reviews nel novembre 2023.
Per questi ricercatori, il cannibalismo funerario permetteva alle persone di dimostrare il proprio amore e rispetto per i morti.
Diversi indizi, rinvenuti in diversi scavi, supportano questa ipotesi: le ossa non erano mescolate con quelle di altri animali oppure portavano segni, fatti apposta, diversi dalle tracce di pietra tagliente lasciate durante la separazione della carne dalle ossa, e potrebbero essere utilizzati teschi come bicchieri.
New Scientist ricorda che “alcuni antropologi ora dicono che è tempo di abbandonare le nostre idee negative sul cannibalismo”.
Tra questi, lo specialista James Cole, dell’Università di Brighton, nel Regno Unito, arriva a dichiarare: “Il cannibalismo non è né cattivo né innaturale. Fa parte del mondo naturale. Noi ne siamo un'estensione. E lo facciamo da almeno un milione di anni”.
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