Alcuni vicoli dello storico quartiere Gion della città di Kyoto saranno presto chiusi ai turisti.
La ragione? Il cattivo comportamento di alcuni visitatori, che disturbano queste figure simboliche della cultura tradizionale giapponese.
In qualsiasi guida turistica del Giappone, ai visitatori verrà consigliato di recarsi a Kyoto, l'antica capitale imperiale, per vedere le geishe, e più precisamente nel quartiere di Gion.
La raccomandazione è stata ampiamente diffusa, e forse un po' troppo, se si osservano gli ultimi provvedimenti adottati dagli amministratori di questa città.
Infatti, come spiega il South China Morning Post, il comune di Kyoto si prepara a “vietare ai turisti l’accesso alle strette vie del quartiere di Gion”, dove “le geishe, simbolo emblematico della città, passeggiano allegramente tra due incontri con i clienti”.
Spesso fantasticata e poco compresa in Occidente, la figura della geisha può essere definita come una donna che dedica la propria vita alla pratica delle arti tradizionali giapponesi, al fine di intrattenere una ricca clientela. Sono, in un certo senso, custodi delle tradizioni della nazione.
Questa decisione si spiega con 'un aumento degli episodi in cui queste artiste sono state avvicinate da turisti incontrollabili', precisa il quotidiano di Hong Kong, che riporta testimonianze che menzionano addirittura persone che gettano cenere di sigaretta sul collo delle geishe o rubano gli ornamenti dalle loro acconciature.
Queste curiose informazioni, che evocano gli eccessi del turismo di massa, hanno rapidamente attirato l'attenzione dei media europei, come il quotidiano britannico The Independent, che ci ricorda che questo problema non è nuovo:
“Nel 2019, le autorità locali avevano già attuato una multa per i turisti che disturbavano le geishe, che venivano fotografate senza il loro consenso e addirittura sottoposte a visite da parte di visitatori stranieri che toccavano i loro kimono e le loro parrucche elaborate”.
Purtroppo queste sanzioni si sono rivelate inapplicabili, così come i cartelli che avvisavano i turisti di buona condotta, che sono stati semplicemente ignorati.
È stata così adottata una soluzione radicale: da aprile l'accesso ad alcuni vicoli del quartiere di Gion sarà riservato solo ai residenti e ai clienti delle geishe, mentre la strada principale che attraversa il quartiere rimarrà aperta a tutti, residenti a Kyoto e turisti. Disciplinati e indisciplinati.
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