10 febbraio, 2024

Produrre bistecche artificiali a costi inferiori utilizzando cellule geneticamente modificate

Per passare dalla cellula al filetto (di manzo o di pollo), oggi ci vogliono tanti soldi. Ma manipolando le cellule, potrebbero produrre ciò di cui hanno bisogno per crescere. 
 
Produrre carne in laboratorio per evitare sofferenze agli animali, eliminare le emissioni di gas serra legate all'allevamento e ridurre il consumo di acqua, garantendo al tempo stesso una bistecca nel piatto, è la sfida degli scienziati che si sono lanciati in questa avventura. 

Attualmente il procedimento è costoso, soprattutto perché le cellule devono essere coltivate in una zuppa contenente fattori di crescita. “Questi ora rappresentano circa il 90% del costo di produzione della carne coltivata in laboratorio”, afferma New Scientist

I ricercatori della Tufts University nel Massachusetts, negli Stati Uniti, hanno sviluppato una procedura alternativa, presentata in un articolo sulla rivista Cell Reports Sustainability, che si basa sulla modificazione genetica delle cellule in coltura. 

Andrew Stout, uno degli autori di questo studio, ha riassunto il loro approccio a New Scientist: “Dai a una cellula un fattore di crescita e lei crescerà per un giorno. Ma insegnagli a creare il proprio fattore di crescita e crescerà per sempre”. 

Gli specialisti di bioingegneria dei tessuti hanno creato piccole molecole circolari di DNA che hanno introdotto nelle cellule muscolari della mucca. Il materiale genetico conteneva le istruzioni necessarie affinché le cellule muscolari “autoproducano i fattori di crescita dei fibroblasti, le cellule che formano il tessuto connettivo [che permette alle cellule muscolari di connettersi tra loro e quindi formare un tessuto]”, spiega New Scientist. 
Questa stessa procedura potrebbe essere utilizzata per il pollo e il maiale. 

Di fronte a questo successo, che promette di far scendere i prezzi della carne in vitro, gli scienziati restano cauti. Innanzitutto, questo è un risultato preliminare, ciò che chiamiamo “prova di concetto”. 

D'altronde nessuno sa se questo tipo di manipolazione genetica sarà autorizzata su cellule destinate ad essere mangiate.

Nessun commento: