23 settembre, 2023

Per i giovani inglesi il lavoro non è più così importante come lo era un tempo

Da uno studio sul rapporto con il lavoro pubblicato in collaborazione con il King’s College di Londra emerge che sempre meno britannici apprezzano la propria attività professionale. Una tendenza che dovrebbe continuare. 
 
Nel grande dibattito ‘vivere per lavorare o lavorare per vivere’, gli inglesi sono tradizionalmente considerati appartenenti al primo gruppo”, inizia il quotidiano londinese The Guardian

Ma questa tendenza potrebbe emergere negli ultimi giorni secondo uno studio realizzato nell’ambito del World Values ​​​​Survey in collaborazione con il King’s College di Londra.

Questa indagine, pubblicata il 7 settembre, condotta in 24 paesi quantifica l'importanza che i giovani danno al lavoro durante la loro vita. Con il 73%, gli inglesi sono gli ultimi, insieme a Russia (74%) e Canada (75%). 

La Francia si posiziona al centro della classifica, al decimo posto, con il 94% degli intervistati che afferma che la loro attività professionale occupa un posto essenziale nella loro vita. Con il 99% di consensi, i filippini (a pari merito con gli indonesiani) occupano il primo posto. 

Questi dati contrastano nettamente con l'idea diffusa che gli inglesi siano tra i più laboriosi” del mondo, commenta il quotidiano vicino ai conservatori The Times

Lo studio evidenzia anche un divario generazionale nel rapporto con il lavoro, rileva la stampa d'Oltremanica. 

Infatti, “solo un terzo (34%) dei baby boomer (persone nate dalla fine degli anni ’50 alla fine degli anni ’70) e un quinto della generazione prebellica (22%) pensano che sarebbe una buona cosa dare meno importanza al lavoro”, osserva il Daily Telegraph

Tuttavia, l’idea di ridurre il ruolo dell’attività salariata sta guadagnando terreno tra la popolazione, essendo passata dal 26 al 43% negli ultimi quarant’anni. 

Per Bobby Duffy, direttore dell'Institute of Politics del King's College di Londra e supervisore dello studio, quest'ultimo mette in discussione la visione “stereotipata” che gli inglesi hanno riguardo al loro rapporto con il lavoro. 

I Millennials [persone nate tra l’inizio degli anni ’80 e la fine degli anni ’90] sono diventati molto più scettici sull’importanza del lavoro man mano che avanzavano nella loro carriera”, osserva dal Daily Telegraph, a differenza degli anziani, che considerano il lavoro sinonimo di merito e successo. 

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