L'impennata dei costi energetici sta colpendo tutti gli istituti di istruzione superiore. Alcune università hanno già annunciato misure drastiche.
In Europa, sempre più università stanno valutando la possibilità di prolungare le vacanze di Natale o di optare per la formazione a distanza nel tentativo di risparmiare sulle minacciose bollette dell'energia, riferisce il Times Higher Education.
Questo vale in particolare per tutti gli istituti di istruzione superiore in Slovacchia, che chiuderanno i battenti dal 17 novembre - più di un mese prima di Natale - nel tentativo di far fronte all'aumento della spesa di circa 17 milioni di euro nell'anno accademico in corso.
In Polonia, l'Università di Bialystok prevede di erogare tutti i corsi online per un mese a partire dal 7 gennaio, mentre la più antica università del Paese, l'Università Jagellonica di Cracovia, ha inaugurato l'anno universitario con 17 giorni di formazione a distanza.
Un provvedimento che potrebbe dover rinnovare più volte nei prossimi mesi - la dirigenza sta studiando anche la possibilità di chiudere l'ateneo ogni venerdì.
In Germania, l'Università di Erfurt chiuderà le sue biblioteche nei fine settimana e offrirà i suoi corsi a distanza dal 19 dicembre al 14 gennaio.
Anche al personale amministrativo viene chiesto di lavorare da casa. Chiudendo la biblioteca nei fine settimana, possiamo risparmiare molta energia, circa 10.000 kWh di elettricità al mese, che è all'incirca il consumo annuo di una famiglia di quattro persone, escluso il riscaldamento.
In Belgio, l'Università cattolica di Lovanio sta da parte sua studiando la possibilità di chiudere anticipatamente alcuni edifici alla fine della giornata o nei fine settimana, riferisce La libre Belgique, precisando che una “chiusura totale dell'università o un passaggio virtuale non sonoin agenda'.
Il Times Higher Education osserva che la Francia non è risparmiata poiché l'Università di Strasburgo ha appena annunciato che chiuderà i suoi locali per altre due settimane questo inverno. “Ogni giorno di riscaldamento costa 120.000 euro”, spiega, il suo presidente.
Tra gli studenti, queste misure hanno già sollevato molte proteste. Ad Erfurt in particolare una petizione degli studenti contrari alla chiusura dell'università ha raccolto diverse centinaia di firme.
In Polonia, lo stesso ministro dell'Istruzione Przemysław Czarnek ha disapprovato l'uso dell'apprendimento a distanza, affermando che 'i risparmi dovrebbero essere fatti altrove'.
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