Un rapporto delle Nazioni Unite presentato mercoledì 23 febbraio indica una traiettoria preoccupante per l'aumento degli incendi boschivi.
Entro il 2030, gli 'incendi estremi' aumenteranno del 14%, quindi del 30% nel 2050 e fino al 50% entro la fine del secolo.
Il modo di affrontarli dovrà cambiare drasticamente.
Le persone in tutto il mondo dovranno abituarsi. Eventi considerati eccezionali, come gli incendi che hanno devastato la California, o quelli che hanno devastato l'Australia nel 2020 e nel 2021, diventeranno sempre più frequenti.
È quanto emerge da un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato il 23 febbraio, che lancia l'allarme sulla situazione a livello planetario.
'L'escalation della crisi climatica e i cambiamenti nell'uso del suolo porteranno a un aumento globale degli incendi 'estremi'', scrive The Guardian, riassumendo i risultati dello studio, a cui hanno partecipato più di 50 ricercatori in collaborazione con GRID.
Precisamente, prosegue il quotidiano britannico, dobbiamo aspettarci “un aumento [degli incendi estremi] del 14% entro il 2030, del 30% entro il 2050 e del 50% entro la fine del secolo”.
Con 'incendi estremi', i ricercatori si riferiscono a questi incendi boschivi 'insoliti' che rappresentano 'un rischio per la società, l'economia o l'ambiente'.
Questi incendi di intensità senza precedenti rappresentano un problema, poi dettagliano i media londinesi, perché sono molto più resistenti alle tecniche solitamente utilizzate per estinguerli.
Per questo, secondo le Nazioni Unite, è urgente cambiare il paradigma per riorganizzare diversamente la lotta agli incendi boschivi.
Il Guardian riporta il ragionamento dell'ONU con queste parole:
'Le risposte dirette agli incendi attualmente ricevono oltre il 50% dei finanziamenti globali, mentre la pianificazione e la prevenzione ricevono meno dell'1%.
Il documento delle Nazioni Unite chiede di riequilibrare gli investimenti in modo che la metà vada alla pianificazione, prevenzione e preparazione, circa un terzo alla risposta agli incendi e il 20% al recupero degli incendi'.
Esistono molte azioni preventive, come l'accensione di fuochi controllati o il pascolo di animali per ridurre la quantità di materiali infiammabili. Se applicati in modo più ampio, possono produrre risultati, esortano gli scienziati.
'Non possiamo promettere che se il mondo dà soldi per una gestione proattiva degli incendi non ci saranno più incendi estremi', avverte Sally Archibald dell'Università del Witwatersrand a Johannesburg. Ma ci aiuterebbe sicuramente a ridurre al minimo il loro impatto e i danni che provocano'.
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