10 novembre, 2021

Boji, il cane viaggiatore diventato la mascotte di Istanbul

Metropolitana, autobus, battello o tram: l'animale è un assiduo utilizzatore dei mezzi pubblici cittadini, che percorre dalla sera alla mattina, e in Turchia la sua storia affascina la rete e la stampa. 

Lo si può vedere sul ponte di un piroscafo, sui battelli che trasportano passeggeri da una sponda all'altra del Bosforo, nella metropolitana o in uno dei tanti autobus che percorrono la megalopoli di 16 milioni di abitanti. 

Boji, un incrocio di cane da pastore e kangal, una razza di cani turchi noti per la loro forza e le grandi dimensioni, non ha nulla a che fare con greggi di pecore. 

La sua passione sono i viaggi e i trasporti pubblici, che gli sono valsi il plauso dei social media che ha attirato l'attenzione del Washington Post

Individuato dai servizi del comune di Istanbul, questo cane randagio è dotato da agosto di un microchip, che permette di seguire i suoi spostamenti per la città, con una media di 29 fermate e 30 chilometri percorsi ogni giorno, sottolinea il medium online Bianet

Boji, che deve il suo nome al vagone - il carrello - su cui sono fissate le ruote dei veicoli ferroviari, ama particolarmente percorrere il quartiere storico in tram, ci racconta Cumhuriyet, (facilmente trad. da Google) anche se non è raro vederlo partire per un'escursione nella parte asiatica della città: 
"Rispetta tutte le regole di trasporto, aspetta il suo turno per salire, fa scendere i passeggeri e si siede tranquillamente all'interno, anche se gli capita di correre dietro alla metro quando la perde". 

La città di Istanbul ha persino creato un account Twitter a suo nome, seguito da più di 90.000 persone, dove pubblica foto dell'animale durante le sue passeggiate in città: 

Perché questa passione improvvisa per un cane di strada? È un animale 'ben noto ai turchi dal loro luogo di nascita in Asia centrale', ci spiega T24
Sono stati i turchi a introdurre il cane su vasta scala a Istanbul, dove era assente in epoca bizantina. Condividiamo questa città con i cani di strada da centinaia di anni”, scrive il giornale online, ricordando che questa convivenza non è stata sempre priva di problemi, soprattutto di fronte alla crescita incontrollata del numero di animali: 

"Non dobbiamo dimenticare l'anno 1910, quando, per ripulire la città dai suoi cani randagi, le autorità radunò 80.000 animali per mandarli sull'isola di Sivriada, al largo di Istanbul, e li lasciarono divorarsi tra loro, senza cibo né acqua mentre i loro latrati impazziti echeggiavano nejla città”. 

Ma i tempi sono cambiati, e se Boji ha intenzione di fare anche una passeggiata sulle isole, senza dubbio troverà una barca pronta a portarlo lì. 

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