Uno studio di Oxfam e dello Stockholm Environment Institute evidenzia le disuguaglianze nelle emissioni di gas a effetto serra responsabili del cambiamento climatico.
"L'1% più ricco della popolazione mondiale, secondo un nuovo studio, è responsabile del doppio delle emissioni di anidride carbonica rispetto alla metà più povera per il periodo 1990-2015", riferisce The Guardian.
Il quotidiano britannico riporta così le conclusioni del rapporto dell'ente benefico Oxfam e dello Stockholm Environment Institute, diffuso lunedì 21 settembre.
In questo periodo di venticinque anni, sottolinea il rapporto, il 10% più ricco - ovvero circa 630 milioni di persone - è stato responsabile del 52% delle emissioni di CO2.
Il Guardian ricorda che il 10% più ricco è composto da individui il cui reddito annuo supera i 35.000 dollari (30.000 euro). Le persone appartenenti all'1% più ricco guadagnano più di 100.000 dollari (85.000 euro) all'anno.
Citato dal quotidiano britannico, Tim Gore, Oxfam International, ne è dispiaciuto:
"Il fatto che i ricchi stiano concentrando nelle loro mani un volume così elevato di emissioni di carbonio significa che anche se abbiamo portato il mondo sull'orlo della catastrofe climatica bruciando combustibili fossili, non abbiamo ancora migliorato la vita di miliardi di persone. persone".
Se non si interviene per cambiare il trend attuale, le emissioni del 10% più ricco nei prossimi dieci anni sarebbero tali da contribuire da sole all'aumento della temperatura media globale di 1,5° C all'anno. rispetto all'era preindustriale. E questo anche se il resto del mondo ha subito ridotto a zero le proprie emissioni.
Il rapporto analizza anche le fonti di emissioni di CO2 per Paese e per settore al fine di evidenziare le leve che potrebbero essere attivate per ridurle, ma anche per riequilibrare le disparità.
Tra i settori di consumo individuale più emittenti, i trasporti rappresentano la quota maggiore. Per l'1% più ricco, è anche il trasporto aereo a far esplodere tutti i contatori.
"Non si tratta delle persone che vanno in vacanza con la famiglia una volta all'anno, ma delle persone che prendono voli a lungo raggio ogni mese", insiste Gore, "è un gruppo piuttosto piccolo".
Quasi la metà delle emissioni del 10% più ricco (ovvero il 24,5% delle emissioni globali) è ora attribuibile ai consumi delle persone che vivono negli Stati Uniti e nell'Unione Europea.
Circa un quinto (9,2% delle emissioni globali) proviene da Cina e India. Il rapporto sottolinea la necessità di "comprendere queste differenze al fine di identificare le misure politiche da attuare al fine di ridurre in modo equo l'impronta di carbonio dovuta al consumo", si legge in una dichiarazione di Oxfam.
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