13 febbraio, 2020

Il consumo energetico di NETFLIX è superiore a quello di 40.000 focolari domestici.

Il consumo di energia del gigante dello streaming sta crescendo significativamente e più velocemente rispetto al suo numero di abbonati. 

https://s22.q4cdn.com/959853165/files/doc_downloads/2020/02/0220_Netflix_EnvironmentalSocialGovernanceReport_FINAL.pdfConsumatore di elettricità seriale, così si potrebbe definire un simile comportamento. 

Secondo il suo rapporto ambientale, Netflix ha dovuto utilizzare 451.000 MWh nel 2019. L'equivalente, all'incirca, del consumo di energia di 40.000 case americane per un anno, secondo 'Variety'

Il gigante dello streaming specifica che il suo consumo può essere diviso in due categorie. Diretto, cioè l'elettricità che utilizza nei suoi uffici, nei suoi studi e per diffondere i suoi contenuti. E quello indiretto, che viene utilizzato per consegnare i suoi programmi tramite terze parti, come i servizi web di Amazon e Google Cloud. 

La seconda categoria è molto più impegnativa dal momento che questo consumo indiretto ammontava nel 2019 a 357.000 MWh contro i 94.000 MWh del consumo diretto. 

Ciò che impressiona è l'aumento rispetto al 2018: Netflix aveva quindi consumato 245.000 MWh (194.000 indiretti, 51.000 diretti): un aumento dell'84% in un anno, che non può essere spiegato dal numero dei suoi abbonati poiché sono aumentati 'solo' del 20%, raggiungendo 167,1 milioni di clienti in tutto il mondo. 

Netflix specifica, tuttavia, che è riuscito a compensare il 100% del suo consumo con certificati di energia rinnovabile e programmi di compensazione del carbonio e che il suo impegno per il pianeta si riflette anche nel suo contenuto, citando ad esempio la serie di documentari ecologici 'Il nostro pianeta', narrato da David Attenborough

Tuttavia, manca una cifra in questa valutazione. Perché il consumo dichiarato di Netflix non include l'energia spesa dai suoi abbonati per guardare la serie sui loro diversi dispositivi. Con 167 milioni di clienti, questo dovrebbe essere considerevole. 

Il rapporto pubblicato da Netflix rivela anche, per la prima volta, quali contenuti abbia dovuto rimuovere dal suo catalogo su richiesta dei governi di alcuni paesi. Ce ne sono stati nove dalla sua creazione nel 2007. 

Di questi solo cinque sono per Singapore tra il 2017 e il 2020, perchè il loro contenuto era ritenuto inappropriato. 
Tre legati alla droga: 'Cooking on High', uno show televisivo di cucina con preparati alla ... marijuana; 'The Legend of 420', un documentario sulla depenalizzazione della cannabis negli Stati Uniti; 
La serie 'Disjointed' (Sballati) in cui l'attrice Kathy Bates interpreta una donna che gestisce un dispensario di cannabis. 

Gli altri due programmi furono ritirati a causa del loro contenuto che poteva essere visto come un attacco alla religione: il film 'L'ultima tentazione di Cristo' di Martin Scorsese e 'L'ultima sbornia', un film televisivo brasiliano in cui gli apostoli Di Cristo si svegliano ammaccati dopo una notte di ubriachezza. 

Nel 2015, la Nuova Zelanda ha rimosso 'The Bridge', un documentario sui suicidi dal Golden Gate di San Francisco. 

Nel 2017, il film horror di George Romero 'La notte dei morti viventi' è stato rimosso dal catalogo in Germania a seguito di una richiesta del servizio di protezione della gioventù. 

Lo stesso anno, è toccato a 'Full Metal Jacket', il film di Stanley Kubrick sulla guerra del Vietnam che è stato ritirato ... in Vietnam. 

Finalmente nel 2019, un episodio del dibattito 'Hasan Minhaj: An American Patriot' è stato ritirato in Arabia Saudita. Il conduttore criticava il principe saudita Mohammed bin Salman per il suo coinvolgimento nell'assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. 

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