25 novembre, 2019

Un 'DURO COLPO' alla propaganda dell'ISIS da Europol. Rimossi video e resoconti dei social a sostegno del terrorismo.

Un'operazione della polizia europea in questi giorni ha inferto un duro colpo alla propaganda online del gruppo jihadista Stato islamico (ISIS), lp ha annunciato lunedì l'agenzia di polizia europea Europol. Ha congelato la distribuzione di migliaia di contenuti. 

https://twitter.com/Eurojust/status/1198983106411335686L'operazione è stata condotta nell'ambito di un'indagine giudiziaria belga e coordinata da Europol con il sostegno di Eurojust

Ha portato all'identificazione e alla cancellazione di "26'000 elementi relativi ai contenuti a sostegno dell'ISIS", ha affermato l'agenzia europea in una conferenza stampa presso la sua sede a L'Aia -Bas). 

Tra questi "video di propaganda e account di social network che esaltano o sostengono il terrorismo e l'estremismo violento", ha riferito Europol. "Abbiamo fatto enormi sforzi per sopprimere tutto ciò che riguarda" la propaganda online IS, tra cui Amaq, l'agenzia di propaganda del gruppo, ha affermato Eric Van Der Sypt, portavoce della Procura federale belga. 

"È un successo al 100%? Non sappiamo", ha ammesso, parlando comunque di un "duro colpo portato al gruppo, che non si aspettava tanto". Uno sforzo considerevole, da parte dell'ISIS, sarà necessario se tentasse di tornare allo stesso livello per quanto riguarda la sua presenza online, ha affermato Van Der Sypt. 

L'operazione si è svolta dal 21 al 24 novembre. Ha anche permesso alla polizia spagnola nelle Isole Canarie di arrestare un uomo sospettato di essere una dei "principali emittenti" della propaganda online dell'ISIS. 

"Queste attività di propaganda possono essere direttamente collegate alla radicalizzazione dei cittadini europei", ha affermato Van Der Sypt. 

La procura federale belga era già stato coinvolta in un cyber attacco ad Amaq nell'aprile 2018, ma l'agenzia, i siti e i conti annessi erano stati riattivati ​​poco dopo. 

Europol si è quindi congratulata per aver pilotato un'offensiva di polizia internazionale "senza precedenti" volta a paralizzare i principali organi di propaganda online dell'ISIS. 

L'inchiesta, ancora in corso in Belgio, colpita il 22 marzo 2016 da un doppio attentato suicida rivendicato dall'ISIS (32 morti a Bruxelles), è condotta dalla polizia giudiziaria federale delle Fiandre orientali sotto l'autorità di un giudice istruttore specializzato in criminalità informatica. 

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