Questa è l'ultima moda sui social network: pubblica una foto di oggi accanto a un'altra scattata 10 anni fa. Un giornalista si chiede se questo piccolo gioco innocuo possa essere una nuova manovra di Facebook per raccogliere dati di massa?
Questi tipi di confronti prosperano su Facebook, Instagram e Twitter: il 10YearsChallenge invita gli utenti a pubblicare due foto di sè stessi, una risalente a 10 anni fa e un'altra contemporanea.
'Solo una tendenza innocua, non è vero?', fa finta di chiedersi una giornalista della rivista americana Wired. Kate O'Neill sospetta l'azienda di Mark Zuckerberg di utilizzare questo fenomeno per sviluppare altre ambizioni: 'Immaginate di voler costruire un algoritmo di riconoscimento facciale in base alle caratteristiche legate all'età (ad esempio, sapere come saranno le persone con l'avanzare dell'età). Idealmente, avreste bisogno di un database di immagini vasto e accurato di persone. Sarebbe di grande aiuto per conoscere il divario esatto che separa le due foto. Diciamo, 10 anni'.
Secondo la giornalista, grazie a questa moda online 'ora c'è un enorme database di immagini accuratamente selezionate di esseri umani, a dieci anni di distanza'.
Inoltre, sottolinea la O'Neill, gli utenti Internet in generale, aggiungono il contesto e le informazioni preziose per gli algoritmi di Facebook: 'il 2008 presso l'Università, foto scattata da Joe; 2018 in visita a questa nuova città per il nuovo anno per questo o quell'evento'.
Se non appaiono prove concrete di 'manipolazione sociale' da parte del social network, Kate O'Neill scrive: 'Abbiamo visto tanti esempi di giochi online e fenomeni virali usati per estrarre e raccogliere dati negli ultimi anni. Basti ricordare l'enorme quantità di dati di 70 milioni di utenti di Facebook degli Stati Uniti utilizzati da Cambridge Analytics'.
Le aziende online hanno i mezzi per fare questo tipo di estrazione, è un dato di fatto. Ma la giornalista si pone una domanda 'resta da vedere se sia una brutta cosa usare le foto di Facebook per comporre un algoritmo'. Per rispondere, 'Non necessariamente, perché in un certo senso è inevitabile.'
Resta tuttavia il fatto, dice la giornalista, che Internet ci ha insegnato molte cose con gli episodi passati e questo tipo di modalità online. 'Dobbiamo ripensare le nostre interazioni con la tecnologia tenendo presenti i dati che vengono prodotti e come possono essere utilizzati': 'Gli esseri umani sono la fonte più importante di dati per tutta la tecnologia che sta crescendo nel mondo. Dobbiamo esserne consapevoli e agire con prudenza e intelligenza'.
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