La Svezia ha appena riformato la sua legge sugli stupri adottando un nuovo concetto: 'il consenso affermativo'. In questa contesto, una donna che non dica di no non necessariamente acconsente. É forse un'Idea del futuro?
Questa è la storia di Margot (20 anni) e Robert (34 anni), che si sono incontrati in un cinema d'essai. Si incontrano di nuovo, si scambiano un primo bacio. Si decide di andare a casa. Ha bevuto troppo, accetta e non rifiuta la relazione sessuale di cui non sente il desiderio.
Temendo di essere scambiata per una 'ragazza capricciosa', Margot non osava arrendersi. Ha davvero acconsentito a questo triste e goffo rapporto? Oppure ha ceduto alle pressioni di un uomo che ha abusato delle sue debolezze?
La storia di M. ed R. si svolge in un racconto, 'Cat Person', pubblicato il 12 dicembre sul sito del New Yorker e ha provocato un'inondazione senza precedenti di commenti per un testo letterario. Prima di allora, quanti conoscevano Kristen Roupenian, insegnante della Harvard University e autrice di 'Catperson'? Martedì ha firmato un contratto editoriale da 1 milione di dollari grazie ai social network che l'hanno resa famosa.
La questione del consenso è al centro di queste appassionate discussioni. La triste storia di Margot, molti utenti di Internet lo credono, dimostrerebbe la necessità di includere nella legge un concetto più familiare agli americani che agli europei: 'consenso affermativo'.
Il consenso può essere qualsiasi cosa, diversa dall'affermazione? In realtà, la parola è ambigua. Significa dare il tuo onsenso, dire 'sì', ma comprende anche molte altre sfumature: accettare ciò che non abbiamo scelto, tollerare, rassegnarsi. La nozione di consenso affermativo ridurrebbe questa ambiguità rendendo il 'sì' perfettamente esplicito.
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