22 luglio, 2015

'Non sono un macellaio è soltanto Jihad'


Lo ha detto uno dei leader dello Stato Islamico alla rivista tedesca Der Spiegel (vedi) che ha ottenuto un colloquio con Abu Abdullah, fornitore di bombe agli jihadisti a Baghdad. 


http://www.spiegel.de/international/world/a-conversation-with-an-isis-suicide-bomber-logistician-a-1043485.htmlL'atmosfera è quella soffocante di una cella iperprotetta di un carcere di Baghdad tra i rumori del ventilatore e le interruzioni di corrente, riferiscono i giornalisti dello Spiegel. Sono riusciti a ottenere un colloquio con l'organizzatore di almeno diciannove attentati, in un solo trimestre, dello Stato islamico a Baghdad. 
Detenuto dal giugno 2014, è uno dei pochi membri dell'organizzazione terroristica catturati vivi. 

Durante l'intervista racconta su come fosse riuscito a creare la propria identità di copertura per svolgere il suo ruolo, facendo finta di essere un meccanico, ricevendo così i kamikaze sul suo posto di lavoro, dove equipaggiava le auto o li riforniva di cinture esplosive.

Il team dello Spiegel parla di un uomo di trent'anni, tranquillo e ansioso di rispondere con precisione.

"Io non l'ho fatto perché sanguinario. Era lo jihad. Ho pensato a un certo punto che gli sciiti avrebbero potuto convertirsi o lasciare la città. Non sono un macellaio. Eseguivo un piano". 

Ai giornalisti che eccepivano che il suo piano non ha mai funzionato, nonostante i morti, amplificando soltanto l'odio rispondeva: "Ho pensato che le persone che avevano vissuto l'esplosione avrebbero preso coscienza e avuto paura ..."

Quanto al mancato funzionamento del piano: "Non importava. La mia idea era di continuare fino alla conversione di tutti o alla loro emigrazione. Non importa quando. Non importava!". 

Pur nel suo oltranzismo Abu Abdullah non ha mai pensato di farsi saltare in aria, ritenendosi «coordinatore e non interprete".... (l'intera intervista

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