06 giugno, 2015

La verginità fino a trent'anni. Il malessere e la castrazione economica.

Un quarto dei trentenni giapponesi non ha mai avuto un partner. 

Si è detto tanto sulla giapponese che non conosceva l'amore da dimenticare il suo compagno di sventura, il vergine maturo. Un fenomeno diffuso in Giappone. 

http://www.tokyoreporter.com/2014/03/25/introducing-japans-yaramiso-man/"Non ho mai avuto una ragazza. Mai. Non che non mi interessi. Amo le donne. Ma sono incapace di raggiungerle", dice Takashi Sakai (pseudonimo). Ha 41 anni, ammette senza mezze misure di non aver mai dormito con una donna e non sa come perdere la verginità. 

In Giappone, un quarto dei trentenni uomini sono vergini, secondo Ministry of Land, Infrastructure, Transport and Tourism, con un incremento del 3% tra il 1992 e il 2010. Al contrario, la percentuale di donne giapponesi trentenni che hanno mantenuto la loro verginità in modo significativo diminuiscono dal 1992 (25% nel 2010 contro il 40% nel 1992). 

Se da un lato ci sono poco statistiche internazionali comparabili, sembra che i giapponesi si distinguano per una minore attività sessuale che in altri paesi industrializzati. 

Così, solo il 30% dei giapponesi ha perso la verginità prima dei 20 anni, secondo uno studio del 2010, mentre i giovani europei sono molti di più ad aver fatto questo passo alla stessa età, secondo un sondaggio dello stesso anno dal produttore di preservativi Durex (oltre l'80% dei tedeschi, per esempio). negli inglesi questa età scende considerevolmente (BBC) già da tempo. 

Come accade per molti fenomeni sociologici in Giappone, i ricercatori vedono come prima causa del fenomeno il fattore economico. La spiegazione starebbe nei "due decenni perduti" dopo lo scoppio della bolla finanziaria dei primi anni 1990. 

"Molti uomini giapponesi sembrano aver perso la loro fiducia sessuale con la castrazione economica" suggerisce Itamoto Yoko, specialista nel mercato dei matrimoni in Giappone. "Negli ultimi 20 anni, la situazione è stata molto difficile, molto competitiva per loro", a fronte di lavori precari". 

Un altro esperto, Shingo Sakatsume, riporta un paradosso contemporaneo: il sesso è ovunque in Giappone, per la strada, in televisione, nei manga, ma non è opportuno parlare seriamente: "Attualmente, non c'è alcun posto in Giappone, dove imparare nozioni sulla sessualità e a costruire un rapporto o addirittura come sposarsi". 

Si occupa di una ONG chiamata "White Hands" (Mani Bianche), che mira ad aiutare le vittime di blocchi sessuali perché esprimano la loro sessualità, compresi i portatori di handicap. "Le persone private del sesso tendono ad essere timide in società", dice Sakatsume.

http://www.boursorama.com/actualites/vierge-a-40-ans-le-mal-etre-du-male-japonais-37e9baf8c387859f04482d5c98811823Per questo ha fondato la "Virgin Academia", che propone tra gli altri un programma di conferenze su come cercare l'anima gemella fare un percorso comune con il coniuge. 

In precedenza, l'istituzione si basava sul meccanismo dell'offerta e della domanda a proposito di incontri matrimoniali, attraverso rigidi codici morali e ritualizzati. Oggi "... sta  all'individuo trovare da se stesso un potenziale partner e negoziare la parte riguardante il sesso", osserva Sakatsume. 

Takashi Sakai oltre ad aderire alla "
Vergine Accademia" partecipa a corsi di disegno che decifrino l'anatomia femminile su modelli nudi. 

"Alla prima lezione, lo scorso autunno, ero come ... sbalordito. I loro corpi sono incredibilmente belli ... Ho imparato che ci sono molte forme diverse di seno e anche di genitali, una maraviglia....". 

Ma il candore sessuale può portare ad una infinita sofferenza mentale. fino al caso del signor "Y", architetto, 50 anni, ancora vergine. 

Ha detto candidamente di non essere "il tipo di ragazzo da flirt". Mai al bar con delle hostess, mai film porno. Per due volte si è innamorato, prima a 25 poi due anni fa, ma è stata esperienza devastata in entrambi i casi. "Ho perso il mio orgoglio. Ho perso ogni ragione per vivere", ha anche perso dieci chili ad ogni pausa. 


Il suo connazionale Takashi Sakai, prende ora la vita con filosofia. "Non c'è bisogno di pessimismo", lo consola: "Comunque, non si muore ad essere vergine". 


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