Come Internet ha cambiato tutto
Il settimanale britannico Economist ha dedicato la sua prima pagina al commercio del sesso e prende posizione per la liberalizzazione dell'uso del corpo:
"Internet rende l'acquisto e la vendita di sesso più facile e sicura. E' ora che i governi la smettano di cercare di vietarlo".Il giornale ritiene che le prostitute siano spesso viste, secondo una certa iconografia, solo come "peccatrici, anime buone o vittime", mentre la realtà è diventata più sfumata con lo sviluppo di Internet.
"Per molti maschi come femmine, il sesso è una competenza, un mestiere, proprio così".
Per il giornale, liberale per principi:
"i siti personali consentono alle prostitute di vendersi e creare anche un proprio marchio - Sembra, sempre più un settore di servizi come tutti gli altri".
The Economist ritiene che queste nuove pratiche siano più sicure per le prostitute e "che non importa quale legislazione le abbia regolamentate prima": permettendo di ridurre il numero di protettori violenti, di evitare ad entrambi i partner dell'incontro di andare in posti pericolosi e consentire lo scambio di sangue infetto, certificato e convalidato dai medici. "Che ai governi piaccia o no, la prostituzione è online e se cercano di fermarla, faranno solo male", conclude il settimanale.
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