Sul petto, le parole "Io sono una bomba". In fondo a grandi lettere "Jihad nato l'11 settembre.
"Originari di Sorgue mamma e zio di Jihad, il bambino ha ora quattro anni, tempo fa sono comparsi davanti all'Alta Corte di Avignone per rispondere di "apologia di reato". Il 25 settembre 2012, il bambino era stato condotto all'asilo con, addosso, la T Shirt, argomento del contendere.
Dopo averlo visto, la sua insegnante lo ricoprì con una polo finché sua madre non venne a riprenderlo.
La madre si scusò e ammise la sua "ingenuità", il caso si sarebbe chiuso qui ... Ma, allertato dalla scuola, il sindaco di Sorgue, Thierry Lagneau decise di mettere a parte del caso il procuratore della Repubblica di Avignone. "Mi sembrava una circostanza abbastanza seria. Avrebbe potuto turbare l'ordine pubblico in città. E' chiara l'allusione espressa in questa maglia".
Zeyad Bagour, lo zio che ha concepito questa t-shirt per il piccolo Jihad, non si nasconde dietro a un dito.
"Sì, non è questione anodina. Giocavo con le parole. Era umorismo, un po' di provocazione ... Visto che il piccolo è "nato il 11 settembre", come è scitto sulla maglietta e che Jihad è un nome classico della tradizione arabo-musulmana," E' uno scherzo che andato storto,
La madre del piccolo è ben lontana dall'essere un'islamista radicale", dice Bernard Senet, un membro del Movimento contro il Razzismo e per l'Amicizia tra i Popoli (MRAP) nel Vaucluse che ha lanciato una petizione per sostenerla. "Lei non indossa il velo. E' più il tipo da avere i tacchi alti e il trucco. E quando lei ha scritto '''Sono una bomba su una t -shirt, intendeva piuttosto nel senso che sono una bomba del sesso ..."
Nella piccola città di Sorgue, Bouchra Harrat, la madre del bambino ebbe il sostegno dei comunisti eletti che puntano allo sfruttamento politico di tutta la vicenda. "Una volta effettuati i controlli, il sindaco dovrebbe ritirare la sua denuncia" - sosteneva Vivian Point eletta nelle liste comunista - "Non l'ha fatto per interesse politico ..."
Thierry Lagneau, sindaco della città da tre anni, fronteggia una forte opposizione del Fronte Nazionale. Sorgue è nella Vaucluse, la città in cui il FN ha il punteggio più alto nelle ultime elezioni presidenziali. "Siamo nel regno di Marion Maréchal Le Pen prosegue Bernard Senet (MRAP), che, inoltre, potrebbe candidarsi alle prossime in Avignone. Se il sindaco ha fatto tutto questo, é stato per non lasciarle il campo libero".
Di fronte a queste affermazioni Thierry Lagneau si è detto "inorridito" dalla reazione del MRAP. "Questa associazione dovrebbe piuttosto sostenere me nel mio atteggiamento".
I titoli dei giornali in queste ore più o meno recitano così:
La Corte d'Appello di Nimes condanna madre e zio a pene detentive sospese e multe per aver fatto indossare ad un bambino di tre anni una maglietta su cui era scritto "Sono una bomba," e " Jihad ".
Il tribunale francese Venerdì ha inflitto ammende e pene detentive sospese per madre e zio, per mandato un bambino di tre anni a scuola indossando una maglietta con la scritta "Sono una bomba" e "Jihad, nato il 11 settembre". Entrambi gli imputati sono stati condannati per apologia di reato. La madre a un mese di reclusione, pena sospesa e una multa di € 2000. Suo fratello due mesi di carcere sospesi e una multa di 4000 euro.
La Corte d'Appello di Nimes è andata al di là delle richieste del pubblico ministero che aveva chiesto soltanto pene pecuniarie. La corte ha anche accordato 1000€ di risarcimento al comune di Sorgue, la città in cui il bambino è stato iscritto, e 1.000 euro di spese legali.
La difesa ha definito la decisione "sorprendente" e sta valutando se ricorrere alla Corte Suprema.
La Corte d'Appello di Nimes è andata al di là delle richieste del pubblico ministero che aveva chiesto soltanto pene pecuniarie. La corte ha anche accordato 1000€ di risarcimento al comune di Sorgue, la città in cui il bambino è stato iscritto, e 1.000 euro di spese legali.
La difesa ha definito la decisione "sorprendente" e sta valutando se ricorrere alla Corte Suprema.
Nel processo dell'aprile scorso, i due imputati, erano stati assolti. Il pubblico ministero si era appellato contro tale decisione:
"Viviamo un'epoca strana. Stiamo assistendo alla rievocazione disinibita del terrorismo. Non vorrei mai vedere quel tipo di iscrizione nella scuola o nei tribunali". aveva detto il pubblico ministero."Io non vedo il male," aveva detto allora lo zio. "Il termine 'Sono una bomba' viene utilizzato da tutti anche per definire una bomba sexy. Per quanto riguarda il nome 'Jihad', nato il 11 settembre', è davvero il suo nome e il suo compleanno."
Sulla stampa europea non ho visto ancora nessuno che si occupi del bambino, che continua ad essere mostruosamente oggetto a cominciare dal nome per finire all'interessamento mediatico - politico.
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