L'idea che abbiamo del desiderio femminile è completamente falsa. Le donne sono altrettanto desiderose di amore fisico che gli uomini, secondo un libro appena pubblicato.
'Le nuove prospettive del desiderio femminile che sorprenderanno molti ed affascineranno tutti' scrive Diane Ackerman sulla copertina del libro che potete leggere gratuitamente nel sito della
o in Google libri in lingua originale
Sentimentali, desiderano petali di rosa, abbracci, musica carezzevole e.... perciò, si accontentano soltanto di un rapporto sessuale al mese.
Sbagliato.
Niente è più arcifalso di questi luoghi comuni circa il desiderio delle donne. In ogni caso è la tesi di "Che cosa vogliono le donne?" Appena pubblicato dalla Edizioni Harper Collins.
Il suo autore, il giornalista americano Daniel Bergner (foto), si dice sorpreso dalla distanza tra luogo comune e realtà, secondo lui, la ricerca scientifica è basata per lo più su stereotipi - come, per esempio, l'idea che una donna sarebbe naturalmente portata alla monogamia.
E' Il guasto provocato da una cultura che reprime e modella anche la vita sessuale delle donne. Dice Daniel Bergner: "Tutto ciò che viene attribuito alla sessualità maschile - animalità, voracità - si attagliano benissimo anche alla sessualità femminile."
Ma perché questa differenza di visuale?
Ma perché questa differenza di visuale?
"C'è sempre una politica dei generi e delle sessualità, cioè i valori, lo status, i poteri, i simboli hanno sempre bisogno di essere interrogati nel loro contesto", dice l'antropologa.
"In molte comunità, di sesso femminile, i loro desideri e i loro corpi appaiono come le fonti del male, dell'insubordinazione."
Per l'antropologo, l'80% delle società conosciute sono dominate dagli uomini, che esercitano il controllo sul fuori e dentro del corpo femminile, soprattutto percepite come allevatrici, fattrici.
Ma non tutti sono d'accordo. Lo psichiatra e il sessuologo, non credono in questa teoria che vedrebbe lo stesso tipo di desiderio albergare in entrambe i sessi: "Questa è una fantasia (J. Buffat). Molti uomini sognano che le donne lavorino come loro. Dopo 25 anni di esperienza, vi posso dire che aiuta le coppie la differenziazione dei ruoli dei partner, non l'identificazione dell'uno nell'altro".
Juliette Buffat ammette che il contesto in cui siamo nati influenzi molto. Ma dopo aver seguito molti transessuali, dice di essere giunta alla conclusione che siamo condizionati dai nostri ormoni. "Gli uomini divenuti donne dicono di sentirsi sollevati per essere in grado di pensare ad altro, come conseguenza del loro trattamento ormonale. Mentre le donne che diventano uomini lamentano di avvertire un desiderio fisiologico molto forte, non necessariamente legato a un partner". La sessuologa condivide ancora l'assunto di Bergner secondo il quale la sessualità femminile resta misteriosa. "I genitali maschili sono esterni. Quelli femminili nascosti. Per le donne, più difficili da individuare." E che dire delle variazioni provocate dal ciclo mestruale che gli uomini non conoscono, con le loro regolari dosi di testosterone?
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Juliette Buffat ammette che il contesto in cui siamo nati influenzi molto. Ma dopo aver seguito molti transessuali, dice di essere giunta alla conclusione che siamo condizionati dai nostri ormoni. "Gli uomini divenuti donne dicono di sentirsi sollevati per essere in grado di pensare ad altro, come conseguenza del loro trattamento ormonale. Mentre le donne che diventano uomini lamentano di avvertire un desiderio fisiologico molto forte, non necessariamente legato a un partner". La sessuologa condivide ancora l'assunto di Bergner secondo il quale la sessualità femminile resta misteriosa. "I genitali maschili sono esterni. Quelli femminili nascosti. Per le donne, più difficili da individuare." E che dire delle variazioni provocate dal ciclo mestruale che gli uomini non conoscono, con le loro regolari dosi di testosterone?
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Ho scritto e pensato questa recensione durante e dopo una pizza, l'altra sera, mentre si commentavano i fatti e le persone. Alcune forme naturali di comportamento, venivano interpretate come ninfomania, bramosia e quant'altro senza alcuna cognizione di causa. Anche queste forme fanno parte di una cultura al tramonto che ha condizionato, e continua ancora, molte delle cose che pensiamo.
Ma c'è un altro episodio che mi ha costretto a riflettere: quello di una riunione, da qualche parte, alcune settimane fa, durante la quale, intervenendo, eccepii che le decisioni prese da parte di una esponente femminile, durante un incontro ad alto livello, non fosse emerso e per niente visibile un nuovo approccio, diverso, al femminile. Mi si rispose e che '... dovevo aprire le gambe'. Mi bastò per capire che in questa landa abbiamo molta strada ancora da percorrere.
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