Gli scienziati dimostrano che un piccolo cambiamento in un gene è responsabile della scomparsa della coda negli esseri umani e nelle grandi scimmie.
Questa scoperta è finita in prima pagina sul settimanale “Nature”.
L'autorevole rivista scientifica dedica la copertina dell'edizione del 29 febbraio al “più importante cambiamento evolutivo che distingue le scimmie dagli esseri umani”: la scomparsa della coda.
A differenza degli antenati dei due adorabili macachi dal berretto (Macaca radiata) fotografati sulla prima pagina del settimanale, quelli degli umani e delle scimmie antropomorfe, come il gorilla, lo scimpanzé o l'orango, hanno perso questa appendice, di cui è costituito il coccige, quel che resta, circa 25 milioni di anni fa.
Il genetista Bo Xia e i suoi colleghi della New York University negli Stati Uniti forniscono per la prima volta una spiegazione genetica per questo fenomeno evolutivo.
In un articolo scientifico pubblicato sulla rivista britannica, rivelano di aver identificato per la prima volta il gene TBXT come coinvolto nella formazione della coda confrontando i genomi delle scimmie che ce l'hanno con quelli delle scimmie che non ce l'hanno.
In quest'ultimo, un frammento di DNA è stato inserito nel gene TBXT e la nuova versione del gene, risultante da questa aggiunta, non produce più la proteina cruciale per la formazione della coda durante lo sviluppo embrionale.
Esperimenti di modificazione genetica sui topi hanno confermato il ruolo chiave di questa proteina: senza di essa, i piccoli roditori hanno una coda rimpicciolita – se ne hanno una.
Nessun commento:
Posta un commento