11 dicembre, 2022

I papuani devono parte della loro immunità all'uomo di Denisova

Il patrimonio genetico dell'uomo di Denisova, una specie contemporanea di Neanderthal, continua a fornire un vantaggio evolutivo immunitario alle attuali popolazioni melanesiane. 
 
Un nuovo studio pubblicato su PLOS Genetics ci dice qualcosa in più su alcune funzioni del patrimonio genetico dell'uomo di Denisova - specie estinta del genere Homo, contemporaneo di Neanderthal - alle popolazioni melanesiane e in particolare ai papuani. 

Sebbene sia ora noto che circa il 5% del genoma papuano moderno derivi dai denisoviani, rimane 'difficile rilevare la funzione del DNA di Neanderthal e denisoviano nei melanesiani, poiché gli scienziati hanno analizzato pochissimi dati genetici da esseri umani viventi in Papua Nuova Guinea. e in altre parti della Melanesia”, si legge su Science

Dopo aver identificato la quota di geni denisoviani nei papuani, gli scienziati li hanno confrontati con dati genetici già esistenti 'che collegano i geni a varie funzioni in diversi tessuti umani'. 

'Si sono concentrati su geni legati all'immunità che potrebbero, ad esempio, promuovere o rafforzare la produzione di proteine ​​di un gene vicino o addirittura bloccarne o attenuarne la funzione', precisa la rivista americana. 

Si scopre che due dei geni di Denisova presenti nei papuani sembrano conferire loro una migliore difesa immunitaria contro le infezioni, riducendo al contempo la reazione infiammatoria causata dalla presenza di agenti patogeni. 

Questa risposta infiammatoria attenuata avrebbe potuto aiutare i papuani a superare un'ondata di nuove infezioni che avrebbero incontrato nella regione”, suppone Science. 

Secondo Irene Gallego Romero, genetista evolutiva umana presso l'Università di Melbourne e autrice principale dello studio, tutti questi esperimenti suggeriscono che i geni di Denisova 'potrebbero mettere a punto la risposta immunitaria' per ottimizzarla a seconda del suo ambiente. 

La ricercatrice aggiunge:
'Ai tropici, dove le persone hanno un alto carico di malattie infettive, si potrebbe voler attenuare un po' la risposta immunitaria, senza esagerare'. 

Per Luis Barreiro, genetista dell'Università di Chicago, lo studio mostra che questo tipo di scambio genico è 'un meccanismo importante che spiega come gli esseri umani si siano adattati rapidamente (alle nuove sfide), in particolare agli agenti patogeni'. 

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