Un esperimento ha dimostrato che questi insetti dispongono i numeri in ordine crescente nella stessa direzione della nostra scrittura, suggerendoci che si tratta di un fenomeno innato.
Le api visualizzano, quindi, le quantità da sinistra a destra, dalla più piccola alla più grande, secondo un esperimento che supporta l'ipotesi di un meccanismo teorizzato e ancora dibattuto nell'uomo: la linea dei numeri mentali.
Anche prima di imparare a contare, gli esseri umani hanno la capacità di ordinare mentalmente quantità crescenti andando normalmente da sinistra a destra.
Ma nelle culture che usano la scrittura da destra a sinistra, come la scrittura araba, questo ordine è invertito.
Di conseguenza, 'l'argomento resta dibattuto tra chi pensa che la linea mentale digitale abbia un carattere innato e chi dice che sia culturale', sostiene Martin Giurfa, professore al Center for Research on Animal Cognition dell'Università di Tolosa III – Paul Sabatier.
Tuttavia, come ricorda lo studio pubblicato ad ottobre negli “Proceedings of the American Academy of Sciences” (PNAS), recenti lavori su neonati e altri vertebrati, in particolare primati, hanno mostrato un senso innato a questo meccanismo, da sinistra a destra.
L'esperimento condotto dal team del Prof Giurfa rafforza queste scoperte con la dimostrazione di un meccanismo identico in una specie emblematica di invertebrato: l'ape.
“Abbiamo già dimostrato che le api sono in grado di contare almeno fino a cinque” e che elaborano le informazioni in modo diverso tra i due emisferi cerebrali, ricordaa.
Questa caratteristica è presente anche nell'uomo, dove è 'una delle ragioni addotte per l'esistenza della linea mentale digitale'.
In breve, il ricercatore si è chiesto, potrebbe essere che il cervello delle api 'allinei i numeri come facciamo noi stessi?'
In altre parole, “se sto usando 'uno' come riferimento, 'tre' è alla mia destra, ma se sto usando 'cinque' come riferimento, 'tre' è alla mia sinistra”.
La sua esperienza, si basa sul seguente espediente: una scatola il cui interno è separato da un tramezzo. L'ape ha l'abitudine, dopo aver attraversato questo tramezzo, di trovare nello scompartimento un'unica etichetta recante sempre lo stesso numero di figure, ma di aspetto variabile a caso.
Vale a dire, uno o tre o cinque cerchi, quadrati o triangoli. Con la ricompensa, non appena centra il bersaglio, una soluzione dolce erogata da una pipetta posta al centro dell'etichetta.
Una volta abituata, l'ape si trova questa volta di fronte a due etichette identiche ma recanti un numero di figure diverso da quello dell'allevamento, e poste in fondo allo scomparto, a sinistra e a destra.
Ad esempio, le api addestrate a ricevere una ricompensa con un'etichetta composta da tre cifre si confrontano con due etichette identiche recanti un'unica cifra.
Risultato, 'nel complesso fanno la scelta giusta all'80%', spostandosi verso la cifra a sinistra, spiega il professor Giurfa, poiché uno è meno di tre.
E se si presentano con due etichette che portano ciascuna cinque cifre, si spostano a destra, poiché cinque è maggiore di tre.
Il risultato è identico per le api abituate ad un premio con etichetta con una sola cifra, che vanno verso l'etichetta di destra quando questa ha tre figure, e per le api abituate ad un'etichetta con cinque cifre, che tendono ad andare verso sinistra quando presentato con solo tre.
Le api ordinano bene i numeri su una linea numerica mentale, da sinistra a destra.
Ma perché ad alcuni umani dovrebbe essere risparmiato questo meccanismo?
Giurfa preferisce difendere l'idea che 'questa rappresentazione dei numeri essendo innata, la cultura può sfumarla, addirittura ribaltarla, o al contrario accentuarla'. L'ape, invece, ovviamente si attiene a ciò che la natura le dice di fare.
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