15 novembre, 2020

Un focolaio di influenza aviaria identificato anche in Belgio

Le autorità belghe hanno imposto il confinamento del pollame in seguito alla presenza di diversi uccelli selvatici positivi al virus H5N8 in un rifugio per animali nel nord del paese. 
Il focolaio di influenza aviaria è stato identificato in Belgio, inducendo le autorità a imporre il confinamento dei loro animali a "tutti i detentori di pollame", compresi gli individui, ha detto sabato l'Agenzia federale per la sicurezza alimentare (Afsca)

Dopo i focolai in Russia e Kazakistan questa estate, l'epidemia si è recentemente diffusa nell'Europa occidentale. Misure preventive di contenimento o protezione con reti sono state decise questo mese in Francia a causa di un rischio considerato "alto" di comparsa di questa malattia, terribile per gli allevamenti. 

In Belgio, "tre uccelli selvatici che hanno soggiornato in una riserva ornitologica a Ostenda (nord) sono risultati positivi al virus H5N8", indica Afsca in un comunicato stampa, specificando che questa contaminazione era stata confermata venerdì dall'istituto di sanità pubblica Sciensano

Conseguenze: "da domenica 15 novembre, oltre agli allevamenti professionali, anche i singoli detentori di pollame dovranno confinarsi o proteggere i propri animali", aggiunge il comunicato. Il provvedimento si applica ai pollai privati ​​e in generale a tutti coloro che hanno uccelli nelle loro case, in questo paese dove la corsa dei piccioni è rimasta una forte tradizione. 

"Tutti i raduni di pollame e volatili sono rigorosamente regolamentati", aggiunge il comunicato, ricordando che dal 1° novembre sono state imposte misure preventive alle aziende agricole professionali. 

Il 5 novembre il ministero dell'agricoltura francese ha avvertito che "una dinamica di infezione" è in aumento nell'Europa occidentale. 

Oltre ai casi dichiarati nei Paesi Bassi, tra cui "un focolaio nell'allevamento di polli da carne", il ministero aveva menzionato "13 casi in uccelli selvatici in Germania" e la dichiarazione di un primo focolaio britannico il 3 novembre nel nord-Ovest dell'Inghilterra. 

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