03 novembre, 2020

Oltre 700 morti, la conseguenza dagli incontri di Trump?

Uno studio suggerisce che gli incontri del presidente sono responsabili di quasi 40.000 infezioni da coronavirus. 

I ricercatori della Stanford University in California hanno pre-pubblicato (THE EFFECTS OF LARGE GROUP MEETINGS ON THE SPREAD OF COVID-19: THE CASE OF TRUMP RALLIESvenerdì uno studio con conclusioni esplosive, per non dire altro. 

Secondo i suoi autori, gli incontri guidati da Donald Trump con molti dei suoi sostenitori senza mascherine sono direttamente responsabili di quasi 40.000 infezioni da coronavirus e più di 700 morti. 

Questo studio non è stato ancora pubblicato: non è stato presentato ad altri specialisti e convalidato. Ma reso pubblico a poche ore dalle elezioni presidenziali, sta ovviamente provocando scalpore negli Stati Uniti. 

Per giungere alle loro conclusioni, gli autori hanno analizzato gli effetti di 18 riunioni del presidente americano che si sono tenute da giugno a settembre. Hanno utilizzato una tecnica chiamata “modellazione predittiva”. 

Chiaramente si volevano determinare gli effetti dei raduni sull'andamento dell'epidemia, misurando i casi e i decessi registrati nelle contee in cui si sono svolti gli incontri, poi confrontandoli con una moltitudine di contee con una situazione sanitaria simile che non non hanno ricevuto una visita da Donald Trump. 

I ricercatori hanno poi tracciato gli effetti delle catene di trasmissione fino a 10 settimane dopo ogni evento e secondo loro l'impatto degli incontri sulla pandemia è significativo. 

Le contee visitate dall'inquilino della Casa Bianca hanno subito una media di 261 infezioni in più ogni 100.000 abitanti rispetto alle contee non visitate comparabili. Risultato finale: 38.697 casi positivi e 775 decessi sarebbero direttamente imputabili agli incontri. 

Questi risultati sono affidabili? Politico ha intervistato due specialisti e raccolto due pareri opposti. 
L'epidemiologo Michael Mina della Harvard School of Public Health ha affermato che i metodi utilizzati "non erano particolarmente affidabili". 
Ma Eleanor Murray, assistente professore di epidemiologia presso la Boston University School of Public Health, ha detto che l'articolo "applica un metodo appropriato". 

In attesa di ulteriori consigli, è la data di pre-pubblicazione di questo articolo scientifico che solleva interrogativi legittimi: pochi giorni prima delle elezioni presidenziali statunitensi. Gli autori volevano pesare sul ballottaggio contro Donald Trump? 

Uno degli autori, Douglas Bernheim, ha smentito le accuse di "studio di parte" e afferma che la data di pubblicazione è stata "dettata dalla disponibilità dei dati". 

In buona fede? In ogni caso, quello che doveva accadere accadde: il campo di Joe Biden si è impossessato di questo studio. Barack Obama lo ha citato durante il fine settimana scorso. 

Per quanto riguarda Andrew Gates, portavoce dei Democratici, ha detto che il presidente "è persino costato centinaia di vite e ha causato migliaia di casi con manifestazioni di super propagatori che servono solo il suo ego". 

La Casa Bianca da parte sua ha stabilito che questo studio è "imperfetto".

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