Ricercatori belgi hanno scoperto che due famiglie di batteri sono costantemente in minor numero nelle persone depresse.
I batteri nel nostro intestino potrebbero influenzare il nostro equilibrio mentale e specialmente la probabilità di soffrire di depressione, secondo uno studio pubblicato lunedì 4 scorso. La ricerca, tuttavia, non dimostra il nesso causale del perchè mai ciò accada.
Un team di ricercatori belgi ha analizzato campioni di feci di più di 1000 volontari e ha scoperto che due famiglie di batteri erano costantemente in numero inferiore nelle persone depresse, comprese quelle sotto trattamento antidepressivo.
Lo studio di una popolazione di controllo di 1000 olandesi ha convalidato queste conclusioni di un legame statistico tra il numero di determinati batteri e il livello di benessere e di salute mentale, spiega l'articolo pubblicato sulla rivista scientifica « Nature - Microbiology'.
Lo studio non ci mostra la relazione causa-effetto, afferma Jeroen Raes, professore di microbiologia all'Università KU Leuventra, tra gli autori principali dello studio, che aggiunge di essere stato sempre attratto dalla comprensione dei legami tra intestino e cervello sin dalla sua infanzia.
Le famiglie di batteri inyeressati sono Coprococcus e Dialister, che hanno proprietà antinfiammatorie. 'É noto che l'infiammazione del tessuto nervoso gioca un ruolo importante nella depressione. Quindi, la nostra ipotesi è che le due cise, in qualche modo, siano collegate'.
'L'idea che le sostanze derivate dal metabolismo dei microbi possano interagire con il nostro cervello - e quindi con i nostri comportamenti e sentimenti - è piuttosto intrigante', afferma Jeroen Raes.
'Finora, la maggior parte degli studi sono stati condotti su topi o su un piccolo numero di persone e i risultati apparivano contrastanti e contraddittori'.
300 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di depressione, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Talvolta chiamata 'epidemia silenziosa', questa patologia è una delle cause principali degli 800.000 suicidi identificati ogni anno.
Gli antidepressivi sono attualmente tra i farmaci più prescritti in molti paesi, ma questa ricerca potrebbe aprire la strada a nuovi tipi di trattamento per questa malattia, afferma Jeroen Raes.
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