lettera al blog
In seguito al post dal titolo Appello alla città di Gravina (vedi) pubblicato martedi scorso, per i temi proposti, un vivace dibattito è nato nella città.
In questo ambito mi scrive Lino Scarnera ponendo le sue riflessioni:
RIGENERAZIONE (E DEGENERAZIONE)
URBANA ED ANTROPOLOGICA
di lino scarnera
L’architettura
di un luogo organizza i suoi spazi di determinati utilizzi, quindi predispone
chi ne fruisce verso alcuni comportamenti, piuttosto che altri. Quando
applicati sulle Comunità (gli interventi Urbanistici, in particolare), la
definizione degli spazi può influire profondamente sugli stili di vita e sui
comportamenti di chi li utilizza, fino a cambiarne radicalmente la cultura. Ciò
è avvenuto, ad esempio, in seguito alla ristrutturazione urbanistica fatta ai
primi anni ’90 nella Città di Gravina. Prima di tali interventi, Piazza Scacchi
e Piazza della Repubblica ospitavano due rivendite di giornali, che fungevano
anche da punto di incontro e di discussione, in un periodo in cui la rete
internet non era dominante per la comunicazione (e per la socializzazione,
purtroppo): al mattino gli acquirenti commentavano le notizie riportate sui
giornali, discutendole, a volte animatamente. Tali edicole erano fiancheggiate
da strade strette, che consentivano traffico e possibilità di parcheggio
limitate. Il transito delle automobili non disturbava molto i pedoni, poiché il
numero assoluto di auto in circolazione era molto più basso dell’attuale,
benché i gas di scarico fossero molto più inquinanti e maleodoranti.
L’abitudine di discutere le notizie era estesa anche alle questioni politiche
locali, spesso suscitata da brevi articoli o commenti scritti su tabelloni che
i partiti esponevano, soprattutto in Piazza della Repubblica. Le due Piazze,
insieme a Piazza Plebiscito e, parzialmente, a Piazza Benedetto XIII, erano
abbastanza frequentate da pedoni, benché i consumi fatti presso i bar ed altri
locali di intrattenimento (ce n’erano pochi, rispetto ai livelli attuali)
fossero più bassi.
Le Piazze, come le strade che le attraversavano, erano tuttavia in pessime condizioni e .... (segue)
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