Nel tempo del cibo spazzatura, l'ultima mostra del museo parigino dedicata ai riti ed alle tradizioni legate al cibo.
Dall'Africa all'Oceania, attraverso le Indie Orientali, il Museo Dapper offre un viaggio culinario attraverso 140 opere per capire i rituali che circondano la preparazione e il consumo di cibo, per i vivi e per quelli dell'altro mondo. Un ampio panorama reso possibile sia dai prestiti privati e pubblici, come il Musée du Quai Branly di Parigi, Barbier Mueller Museum di Ginevra o il Museo Reale dell'Africa nei pressi di Bruxelles.
Offerte agli antenati o eventi festivi - nascite, matrimoni e iniziazioni, sono inseparabili dagli oggetti in una varietà di forme e materiali. Oli, amidi, vino di palma o di birra di miglio, molto apprezzati in Africa sub-sahariana, conservati in barattoli o vasi di grande raffinatezza. Piatti, tazze e cucchiai utilizzati nei banchetti degli ospiti dalle forme le più varie, a volte anche complicate.
Questi oggetti possono anche essere utilizzati come reliquiari: dalle forme antropo-zoomorfe, che assumono posture per raccogliere le donazioni alimentari, come quei personaggi che tengono le tazze in mano chiamati Byeri Fang, rinvenuti in Gabon, Camerun e Guinea Equatoriale. A queste opere fanno da contrappunto le opere contemporanee dell'artista francese Julien-Benin Vignikin che coinvolge il pubblico sulle questioni relative all'accesso al cibo nel mondo.
Mostra de "L'art de manger - Rites et traditions (L'arte di mangiar - Riti e tradizioni)" al Museo Dapper fino al 12 luglio il 2015.
Nessun commento:
Posta un commento