Una netta crisi sarebbe anche più difficile di quella dei "subprime"
Il gruppo assicurativo Zurich avverte, in uno studio, contro una crisi di una economia affidata sempre più alla rete, rischiosa per gli Stati e gli individui.
Lo studio, presentato Martedì 22, valuta i rischi sistemici simili a quelli che hanno portato alla crisi finanziaria del 2007/2008.
Allora, i rischi sul mercato statunitense dei mutui subprime avevano subito affondato una grande banca, la Lehman Brothers. Naufragio che, nel settembre 2008, aveva gravemente scosso la fiducia nell'intero settore finanziario, praticamente paralizzando il mercato del credito e affondando le borse.
Governi e banche centrali sono venuti in soccorso con un aiuto pari a migliaia di miliardi di dollari per salvare il sistema finanziario internazionale dal collasso totale. In molti paesi si era venuti in aiuto alle banche che si erano trovate sedute su una pila di carta straccia.
Ma con questi programmi, gli stessi soccorritori, si sono trovati in difficoltà: conseguenti crisi del debito in alcuni paesi, una recessione a livello globale e una zona euro a rischio, solo per citarne alcuni. E' risultato che alcune banche non solo erano troppo grandi per fallire - «too big to fail» - ma anche troppo nidificate,
Pericoli analoghi sono in agguato su Internet, secondo uno studio presentato Martedì dal gruppo di Zurigo e il centro degli Stati Uniti, Think Tank Atlantic Coucil.
Il crollo di uno dei principali attori del Cloud (cloud computing) provocherebbe uno choc simile a quello della Lehman, ci dicono. L'improvvisa scomparsa di dati aziendali chiave come quelli responsabili delle infrastrutture e della logistica avrebbe un effetto domino sull'economia reale.
Il Networking in crescita, per l'economia e per la società sempre più in rete, mette a repentaglio, in caso di guasto su una banca dati di grandi proporzioni, le gestioni su larga scala di acqua, fornitori di energia, dispositivi medici, automobili, centrali elettriche e altre, dice il rapporto.
Finora, i principali rischi su Internet sono stati collegati ad attività criminali, spionaggio, militari e hacker, hanno osservato i relatori durante la presentazione dello studio. Si è trattato essenzialmente di furti di dati o di disattivazione dei siti per attacchi mirati.
Ma quanto più le aziende, enti, istituzioni e individui si trovano interconnessi, tramite Internet, tanto più i potenziali danni aumentano. I Cyber Rischi tendono ad accumularsi e, se debordassero, porterebbero ad importanti conseguenze, per esempio con l'interruzione di corrente negli Stati Uniti, fino al 70% dell'economia del paese sarebbe paralizzato.
Al momento, la gestione dei cyber-rischi mostra analogie con il rischio del mondo finanziario del 2008, secondo l'indagine. In generale, i responsabili della sicurezza informatica sono concentrati sulla loro attività interna, e non portano abbastanza attenzione a possibili interdipendenze con l'esterno.
Tuttavia, è inutile ripartire, per ragioni di sicurezza, le garanzie su diversi operatori esterni di un sistema informatico se, in caso di guasto, sono tutti collegati allo stesso operatore importante della nuvola e i suoi dati sono persi.
I rischi si trovano non solo con i partner commerciali o terzi, ma anche nelle nuove tecnologie che non sono una infrastruttura affidabile - compresa l'energia, le telecomunicazioni e la finanza - così come gli choc creati dai conflitti tra grandi potenze.
Per Internet, non c'è un'istituzione come le banche centrali e i ministeri delle finanze in grado di intervenire in modo efficace. Un organismo sovrannazionale, come ad esempio un comitato di sicurezza informatica in grembo al G20, in questo contesto, sarebbe un possibile, interessante ed utile percorso praticabile.
Nessun commento:
Posta un commento