07 giugno, 2013

Due bellissime si incontrano a Venezia

A Venezia, "Olympia" di Manet si affianca per la prima volta alla "Venere di Urbino" di Tiziano. 

A Venezia, "Olympia" di Manet si affianca per la prima volta alla "Venere di Urbino" di Tiziano. photo Bella_Manet_venezia_00-620x400.jpgNon è mai avvenuto. Una fantasia che diventa realtà, quasi un miracolo. Il confronto dei due dipinti più belli del mondo. Un tripudio di sensualita e di sconvolgente bellezza. Fianco a fianco sulla stessa parete color prugna, due donne, due icone, due macchine del piacere che hanno sbalordito il loro tempo e continuano a farlo ancora, diversi secoli dopo. 
Un match? La TV, ha sussurrato che avrebbe organizzato una gara, una sorta di votazione. Chi è la piu bella? 
E poi ... a Venezia ... nientemeno che al Palazzo Ducale.
JPEG - 46.8 KbOccasione unica ed irripetibile.
"Olympia" non aveva mai lasciato Parigi. Per questo viaggio storico, aveva diritto ad un sottile maquillage protettivo ed una "camera climatica" su misura, per le sue misure. 
http://www.altritaliani.net/cultura-e-cultura/arte/article/edouard-manet-a-venezia-unoAd aprile, ha lasciato il Muséo d'Orsay su un camion anonimo ma potentemente e discretamente scortata, ha raggiunto il Tronchetto e, poi, la camera del Doge Erizzo. Martedì 18 aprile: La scatola di legno posata per terra. Un agente di sicurezza svita trenta chiodi che racchiudono tanta bellezza. I sette strati di schiuma che la proteggono sono rimossi uno ad uno. "Questa è la danza dei sette veli" dice il direttore del museo d'Orsay, che sovrintende allo storico incontro.
Olympia finalmente appare sul giaciglio di raso, il nastro al collo. Fa sognare il poeta, colui che vede aprirsi un pacco regalo e si esalta per il sontuoso apparire di due splendidi seni.
Tre ore più tardi, è la "Venere" che appare dalla schiuma (la protezione). Presa in gran segreto dalla galleria degli Uffizi a Firenze. Si avvia a destinazione circondata da piccioni e venditori di maschere di plastica. Capelli biondi, appena uscita dal bagno, lucida e liscia, carne calda in tramonto arancione che entra dalla finestra. Aspetta e si accarezza, dal 1538, in attesa dei servitori con il vestito prezioso che indosserà.
Si tratta di una cortigiana dipinta per Guidobaldo Della Rovere, erede del Duca di Urbino. Appeso nella stanza, si suppone avesse una funzione importante nell'esercizio coniugale della virilità. Manet la vide a 25 anni e ne fece una copia, era già famosa, ed aveva fatto girare la testa ai contemporanei, De Sade compreso. Voleva misurarsi con il maestro, già definito "pittore dei pittori". 
"La più puttana non è quella che si può pensare - spiega Guy Cogeval -. Victorine Meurent, modella di Manet, si mostra e posa, semplicemente interpretando una cortigiana, mentre quella di Tiziano non interpreta, è autentica. Carezza il sesso e ci scruta. Unicum nella storia del nudo femminile". Olympia, preme una mano come un polpo sul suo inguine. Per bloccare il desiderio? Sospira. Rabbrividisce. E diciamo che questa non è la minore delle contraddizioni, per una donna di piacere, vietare lo sguardo mentre designa la parte ambita della sua anatomia, nota, appunto, come monte di Venere.
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Vedi anche

Edouard Manet a Venezia. Uno splendido ritorno a Palazzo Ducale


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