Questo post è dedicato agli amministratori incompetenti, ai tecnici che ne seguono le indicazioni ed allo stuolo di ragazzini impudenti alla ricerca di mete facilmente raggiungibili. 
Caro Franco non sarà un semplice autoerotico mi piace che potrà esaurire la portata delle cose che vado a riferire.
DA Eddyburg
 Una recente sentenza del Consiglio di stato  (6656/2012), ribadisce le interpretazioni delle leggi vigenti, ignorando le quali tecnici e amministratori incompetenti, hanno contribuito al pesante e ingiustificato consumo di suolo.
Una recente sentenza del Consiglio di stato  (6656/2012), ribadisce le interpretazioni delle leggi vigenti, ignorando le quali tecnici e amministratori incompetenti, hanno contribuito al pesante e ingiustificato consumo di suolo.
Il Consiglio di stato afferma (paragrafo 5.1) che la nozione di 
naturale vocazione edificatoria postula la preesistenza di una 
edificabilità di fatto, cioè può essere attribuita solo a un terreno già
 edificato.  ed è quindi concetto impiegato propriamente nelle sole 
vicende espropriative, stante la sottoposizione di ogni attività 
edilizia alle scelte pianificatorie dell'amministrazione Non ha quindi 
alcun senso parlare di “vocazione edificatoria” di un suolo riferendosi a
 precedenti previsioni urbanistiche legittimamente modificate, e nemmeno
 a situazioni di fatto diverse dalla già avvenuta edificazione. ... 
Le implicazioni sono tante ed interessanti e non attengono solo all'edilizia ma alle molte prelazioni che si vanno a porre nel nostro territorio che esprimono violenza, presunzione, arroganza, alla stregua degli iures primae noctis conquistati non si sa bene in nome di quale diritto.
Leggi da 
Monteroni di Lecce, il comune aveva approvato un nuovo Prg che destinava a verde privato un’area destinata dai precedenti strumenti di pianificazione a zona di completamento. Il proprietario ha ricorso al Tar chiedendo l’annullamento degli atti e il ripristino della precedente destinazione. Il Tar ha rigettato il ricorso e il proprietario si è appellato allora al Consiglio di Stato .
Vedi anche
I movimenti e gli intellettuali al centro delle battaglie per i beni comuni hanno rilanciato le attività della Commissione Rodotà. Al centro una nuova idea della proprietà pubblica e dei beni comuni.

 
 
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