500 ettari di macchia mediterranea in fumo
Il fatto che una fetta enorme del bosco Difesa Grande sia andata in fumo è cosa molto grave che dovrebbe individuare responsabilità e lassismo. Nel panorama dell'informazione leggo la cronaca sterile accompagnata dalle foto ricordo, vistosamente inopportune. 500 ettari di bosco bruciati costano alla comunità, se si calcola un valore di €8.000,00 per ettaro, € 4.000.000,00. Cifra altissima che autorizza a pensare che una sottovalutazione del rischio ambientale così palese merita almeno una sculacciata a chi avrebbe dovuto provvedere.
Il fatto che una fetta enorme del bosco Difesa Grande sia andata in fumo è cosa molto grave che dovrebbe individuare responsabilità e lassismo. Nel panorama dell'informazione leggo la cronaca sterile accompagnata dalle foto ricordo, vistosamente inopportune. 500 ettari di bosco bruciati costano alla comunità, se si calcola un valore di €8.000,00 per ettaro, € 4.000.000,00. Cifra altissima che autorizza a pensare che una sottovalutazione del rischio ambientale così palese merita almeno una sculacciata a chi avrebbe dovuto provvedere.
A tutti i giovincelli (leggi: inesperti) vorrei ricordare che nelle recenti campagne elettorali, in tutti gli schieramenti, sembrava dimorassero esperti di grosso calibro in tutte le discipline, secondo i quali i problemi della città sarebbero stati come una passeggiata. Orbene di passeggiate se ne sono fatte, alcune francamente inutili, ma di arginare, almeno le cose più urgenti, manco a parlarne.
Leggevo mesi fa nel sito della Regione Puglia (che non dimora su youtube o facebook):
Con deliberazione n. 2941 del 29 dicembre 2011 la giunta regionale ha preso atto della Decisione Comunitaria C(2011) 9029 del 1.12.2011 che adotta il nuovo Programma Operativo Puglia per l’intervento comunitario del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
La nuova versione contiene le modifiche e le integrazioni approvate dal Comitato di Sorveglianza del Programma, che si è reso necessario apportare in fase di attuazione del Programma stesso, al fine di consentire la più efficace realizzazione di alcune di Linee di Intervento.
L’atto di giunta con il relativo Allegato I, contenente il nuovo Programma Operativo FESR Puglia 2007-2013 (comunicato stampa - link), sono pubblicati nel Bollettino ufficiale regionale n. 7 del 16 gennaio 2012 - leggilo quì.
Cosa significhi, l'amministratore dovrebbe saperlo o per lo meno si spera. Ebbene nel contesto del Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013 è stato anche approvato il Contratto di Programma SHIRA (leggi: la sicurezza made in Puglia), che prevede lo studio di un satellite di Osservazione della Terra dotato di un sensore ad alta risoluzione che acquisisce dati nella banda dell’infrarosso termico e la progettazione di un Centro di Fusione Dati localizzato in Puglia.
Anche l'internauta meno esperto sa che esiste una rete di monitoraggio che assicura una sorveglianza satellitare del territorio anche dal punto di vista ambientale: incendi, smottamenti di colline (leggi B2 ecc.) ecc. che non costano 4 milioni di euro, o giù di lì. C'è da arrabbiarsi molto soprattutto con chi fa spallucce scrollandosi di dosso gravi responsabilità. Lo dico anche ai pinetomani arruffoni di ogni genere di darsi da fare e di smetterla di predicare dai pulpiti di recente creazione e di vecchia provenienza. Mi si dirà che la questione è molto complessa, bene, si mettano da parte e lascino fare a chi ne sa di più.
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vds anche piano aerospaziale nazionale 2006-2008
GMES (Global Monitoring for Environment and Security)
100 anni di solitudine. Senza il nostro Bosco
Quando il bosco brucia... Cosa significhi, l'amministratore dovrebbe saperlo o per lo meno si spera. Ebbene nel contesto del Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013 è stato anche approvato il Contratto di Programma SHIRA (leggi: la sicurezza made in Puglia), che prevede lo studio di un satellite di Osservazione della Terra dotato di un sensore ad alta risoluzione che acquisisce dati nella banda dell’infrarosso termico e la progettazione di un Centro di Fusione Dati localizzato in Puglia.
Anche l'internauta meno esperto sa che esiste una rete di monitoraggio che assicura una sorveglianza satellitare del territorio anche dal punto di vista ambientale: incendi, smottamenti di colline (leggi B2 ecc.) ecc. che non costano 4 milioni di euro, o giù di lì. C'è da arrabbiarsi molto soprattutto con chi fa spallucce scrollandosi di dosso gravi responsabilità. Lo dico anche ai pinetomani arruffoni di ogni genere di darsi da fare e di smetterla di predicare dai pulpiti di recente creazione e di vecchia provenienza. Mi si dirà che la questione è molto complessa, bene, si mettano da parte e lascino fare a chi ne sa di più.
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vds anche piano aerospaziale nazionale 2006-2008
GMES (Global Monitoring for Environment and Security)
100 anni di solitudine. Senza il nostro Bosco
Ad ogni incendio, il balletto delle competenze - gravinalife
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