L'ultima volta che ho visto Rosa è stata ad un convegno, se non erro, con la Terrevoli e la Francescato. Gradevole serata durante la quale ricordammo alcune cose passate, la sua esperienza amministrativa e di partito, archiviate tempo fa.
Rosa Fiore è autorevole dirigente e persona squisita di fine appeal e gradevolissima affabulazione. Gli inglesi direbbero 'a charming woman and extremely good talker'.
(<< link) Ne parlo perchè chiamata in causa da un articolo di Giampaolo Iacobini a proposito della sua presunta candidatura, o proposta tale, da una coalizione che non sta ancora in piedi, nel senso che non esiste ancora, almeno ufficialmente.
Giampaolo fa bene a parlarne, a raccontarci i retroscena di questa improvvisata campagna elettorale, se non ci fosse lui le fanfaluche di piazza della Repubblica non avrebbero mai raggiunto la dignità che stanno assumendo.
In quell'incontro, vi riferisco la parte pertinente alla questione, Rosa Fiore sollecitata dalle mie domande, non perdo mai il vizio di farne, disse che non avrebbe mai e poi mai ripreso la vita politica in questa città (vi risparmio il perchè). La conversazione peraltro aveva un tono più alto e di più alto profilo (Hume, Berkeley, Locke ... l'empirismo inglese ed il civil government, se non ricordo male). Non le posso dare torto, del resto la prestigiosa carica che riveste e la sua autorevole persona non farebbero mai pensare ad una marcia indietro di questa portata, non solo, ma senza che nessuno l'abbia chiamata. Non farebbe comunque e mai questo errore madornale.
E allora perchè? Chi è questo Dino Viola, proprietario di un movimento che manco esiste a Gravina, che avrebbe pronunciato queste verità? Chi gli ha detto di spendere nomi senza alcun criterio, senza informarne nessuno.
I posteri diranno, raccontando l'episodio, che in un incontro con un ex sindaco di questa città alla domanda sul perchè di questa candidatura sia stato addirittura scomodato Tertulliano "... credo quia absurdum". Una sorta di evento impossibile cui credere per fede. Quì si vede la mano della democristianeria che di fronte a fenomeni che vanno accettati per fede si arrende e propala ... propala.
Ma facciamo finta che tutto sia vero, sarebbe una candidatura tecnica un po' come 'Monti a Gravina'. Possibile che Nichi Vendola, con Fratoianni al seguito, venga a paracadutarci un tipo di scelta che lui per primo sta impallinando ad ogni pie' sospinto?
A che gioco giochiamo?
- 'Voglio sperare che queste boutades si affievoliscano. Se ai vertici politici di Bari stanno organizzando tutto sulle nostre teste troveranno pane per i loro denti' (dichiarazioni di un dirigente SEL). -
Tanto per una domenica invernale piuttosto fredda a cavallo di compleanni di amici cari: Michele, Daniela e Daniela, Carmela ... a cui faccio tanti auguri e per regalo una Rosa, il fiore, dal colore delicato e bene augurante.
Giammai il viola che non è per nulla indicato e pare che porti pure iella.
____
p.s. 29-01-h 13,00
< < < “Monti come Berlusconi”. I sindaci del Sud (con Vendola) rompono il fronte pro-tecnici
... dal nostro esempio di democrazia partecipativa e dal basso, devono nascere modelli economici alternativi al liberismo, anche perché i partiti hanno perso il compito di trasformare la società....
“Abbiamo bisogno di politica, e non di invocare specialismi o tecnici che è un’idea di destra, autoritaria”, ha detto Vendola, lanciando “un appello da lanciare a tutti gli amministratori, bisogna scambiarsi le buone pratiche, le proprie esperienze e fatiche, ognuno alle prese con il proprio Patto di stabilità.
... credo che dobbiamo utilizzare un modello di partecipazione diverso da quello penoso dei tesseramenti”...Un no deciso agli eccessi dei patti di stabilità, che hanno trasformato i Comuni in ostacoli allo sviluppo economico.
da il fatto quotidiano. click su foto
In quell'incontro, vi riferisco la parte pertinente alla questione, Rosa Fiore sollecitata dalle mie domande, non perdo mai il vizio di farne, disse che non avrebbe mai e poi mai ripreso la vita politica in questa città (vi risparmio il perchè). La conversazione peraltro aveva un tono più alto e di più alto profilo (Hume, Berkeley, Locke ... l'empirismo inglese ed il civil government, se non ricordo male). Non le posso dare torto, del resto la prestigiosa carica che riveste e la sua autorevole persona non farebbero mai pensare ad una marcia indietro di questa portata, non solo, ma senza che nessuno l'abbia chiamata. Non farebbe comunque e mai questo errore madornale.
E allora perchè? Chi è questo Dino Viola, proprietario di un movimento che manco esiste a Gravina, che avrebbe pronunciato queste verità? Chi gli ha detto di spendere nomi senza alcun criterio, senza informarne nessuno.
I posteri diranno, raccontando l'episodio, che in un incontro con un ex sindaco di questa città alla domanda sul perchè di questa candidatura sia stato addirittura scomodato Tertulliano "... credo quia absurdum". Una sorta di evento impossibile cui credere per fede. Quì si vede la mano della democristianeria che di fronte a fenomeni che vanno accettati per fede si arrende e propala ... propala.
Ma facciamo finta che tutto sia vero, sarebbe una candidatura tecnica un po' come 'Monti a Gravina'. Possibile che Nichi Vendola, con Fratoianni al seguito, venga a paracadutarci un tipo di scelta che lui per primo sta impallinando ad ogni pie' sospinto?
A che gioco giochiamo?
- 'Voglio sperare che queste boutades si affievoliscano. Se ai vertici politici di Bari stanno organizzando tutto sulle nostre teste troveranno pane per i loro denti' (dichiarazioni di un dirigente SEL). -
Tanto per una domenica invernale piuttosto fredda a cavallo di compleanni di amici cari: Michele, Daniela e Daniela, Carmela ... a cui faccio tanti auguri e per regalo una Rosa, il fiore, dal colore delicato e bene augurante.
Giammai il viola che non è per nulla indicato e pare che porti pure iella.
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p.s. 29-01-h 13,00
< < < “Monti come Berlusconi”. I sindaci del Sud (con Vendola) rompono il fronte pro-tecnici
... dal nostro esempio di democrazia partecipativa e dal basso, devono nascere modelli economici alternativi al liberismo, anche perché i partiti hanno perso il compito di trasformare la società....
“Abbiamo bisogno di politica, e non di invocare specialismi o tecnici che è un’idea di destra, autoritaria”, ha detto Vendola, lanciando “un appello da lanciare a tutti gli amministratori, bisogna scambiarsi le buone pratiche, le proprie esperienze e fatiche, ognuno alle prese con il proprio Patto di stabilità.
... credo che dobbiamo utilizzare un modello di partecipazione diverso da quello penoso dei tesseramenti”...Un no deciso agli eccessi dei patti di stabilità, che hanno trasformato i Comuni in ostacoli allo sviluppo economico.
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