Sempre più centri di detenzione indiani invitano a dormire in cella e a condividere la vita quotidiana dei condannati.
Questa “esperienza immersiva di carcerazione” è un macabro turismo, deplora “Nikkei Asia”.
Trascorri una notte in cella per divertimento. “In India le vacanze in carcere sono la tendenza del momento, sia per i turisti che per i locali”, e “molti centri di detenzione” offrono la possibilità ai “visitatori di vivere l''esperienza immersiva' della carcerazione senza commettere reati”, afferma Nikkei Asia.
Nella prigione di Haldwani, nello stato di Uttarakhand, i visitatori “stanno nelle celle e consumano pasti preparati con i prodotti coltivati dai detenuti”. In quella di Tihar, a New Delhi, viene offerto loro di “indossare la divisa dell'istituto e dormire per terra, proprio come i carcerati”.
Nel centro di detenzione di Sangareddy, più di 200 anni, nel sud dell'India, 'la permanenza di ventiquattro ore costa la modica cifra di 8 dollari (7,50 euro)', precisa il medium in lingua inglese giapponese, mentre in quello di Yerawada, a Pune, nello stato del Maharashtra, si può “partecipare alle attività professionali del carcere, come i laboratori artigianali”.
Il turismo carcerario esiste altrove che in India. Si può prendere un caffè in un carcere femminile in Colombia o addirittura 'fare festa con i detenuti a pagamento' nel carcere di San Pedro a La Paz, in Bolivia, riporta la rivista.
L'attrazione per i centri di detenzione non è del tutto nuova, visto che sono un centinaio i musei carcerari nel mondo, da Londra a San Francisco passando per Phnom Penh, il più delle volte installati in carceri di sinistra memoria.
Il visitatore che si concede un soggiorno di questo tipo compie un ulteriore passo nel ‘turismo macabro’, che consiste nel visitare luoghi legati alla morte, alla sofferenza e alla tragedia”.
La simulazione del pericolo dovrebbe portare la sua parte di brividi.
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