26 settembre, 2022

Sono numerosi gli adulti che soffrono di acufeni

Secondo una meta-analisi di 90 studi, 740 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di ronzio nelle orecchie a vari livelli. Fino a quando non ci sarà una cura, la prevenzione è fondamentale. 
 
'Ronzii, fischi, crepitii, sibili o squilli... Se questi rumori interni permanenti o intermittenti sono familiari, si è senza dubbio tra i circa 740 milioni di adulti,  nel mondo che soffrono di acufeni'. 
 
Le Temps, quotidiano svizzero, in un articolo riservato ai suoi abbonati, riferisce di una meta-analisi pubblicata il mese scorso su Jama Neurology sulla frequenza dell'acufene nella popolazione mondiale

Dalla revisione di 90 studi scientifici, risulta che il 14,4% degli individui è affetto da questi sintomi in varia misura. 

'Circa il 2% sperimenta una forma grave', scrivono gli autori. La prevalenza dell'acufene non differisce in base al sesso, ma è stato identificato un aumento associato all'aumentare dell'età. L'acufene colpisce 'il 10% dei giovani adulti, il 14% degli adulti di mezza età e il 24% degli anziani', scrivono nel dettaglio gli autori. 

L'Europa dell'Est, in particolare Bulgaria (con una prevalenza del 28,3% tra la popolazione), Estonia, Lituania e Polonia, risulta essere regione più colpita rispetto ad altre] in Europa, senza che i ricercatori sappiano ancora perché”. 
Va detto che mancano i finanziamenti per la ricerca legati a questo argomento, deplorano i ricercatori. 

Inoltre, dice Tobias Kleinjung, uno specialista dell'acufene presso la clinica dell'orecchio, del naso e della gola non coinvolto in questo studio: 
La prevenzione dell'acufene è fondamentale, perché ad oggi e nella maggior parte dei casi non esiste una terapia che consenta ai sintomi di scomparire con certezza”. 

Questa prevenzione implica che si eviti l'esposizione a livelli sonori elevati, ad esempio indossando tappi per le orecchie ai concerti o astenendosi dall'alzare il volume nelle cuffie. 

Aspetto meno noto, alcuni farmaci sono anche elencati come tossici per le orecchie (o ototossici), nel senso che possono causare sintomi come acufene, aggravamento di danni all'udito preesistenti o addirittura vertigini”. 

Questo è il caso di alcuni farmaci chemioterapici (es. cisplatino), che sono essenziali nel trattamento di alcuni tumori. Da qui l'importanza di informare i pazienti, ma soprattutto di supportarli, al fine di individuare tempestivamente eventuali disturbi del sistema uditivo. 

Infine, Christopher Cederroth, del Karolinska Institutet di Stoccolma e coautore dello studio, avverte: 
'Bisogna stare molto attenti, perché alcuni trattamenti alla moda, come la melatonina o alcuni antidepressivi, possono forse esacerbare questa sindrome e causare anche altri effetti collaterali”. 

Aggiunge: 'Inoltre, offrire ai pazienti con acufene qualsiasi cosa senza la prova che funzioni davvero dà ai pazienti false speranze'.

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